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Napoli – Nella riunione presieduta da Claudio Cecere ed Eleonora de Majo, illustrate le difficoltà che impediscono di terminare i lavori per la costruzione degli alloggi da assegnare agli occupanti dei prefabbricati pesanti. Sono intervenute Renata Ciannella dell’assessorato alle Politiche Urbane e la dirigente del Servizio Edilizia Residenziale Pubblica Paola Cerotto.

Occorre dare finalmente una soluzione alle difficoltà di quanti abitano ancora i prefabbricati pesanti del post terremoto e completare gli interventi di edilizia sostitutiva. È la sintesi del presidente Cecere che nella riunione congiunta con la commissione Politiche urbane ha evidenziato anche la disparità di trattamento di quanti continuano a vivere tra gravi disagi in alloggi ancora provvisori rispetto a chi è riuscito a trasferirsi in abitazioni definitive

La situazione, ha spiegato la dirigente Cerotto, è molto complessa, e fa riferimento a provvedimenti normativi che tra il 2006 e il 2007 finanziarono gli interventi di sostituzione degli alloggi provvisori in diversi punti del territorio cittadino. Si tratta di opere di grande complessità, riferite alla costruzione di molte unità abitative, e riguardano tre cantieri, a Pianura, Soccavo e Chiaiano.

A questi si affianca l’intervento di via Campano, iniziato e poi interrotto per la presenza di dodici nuclei familiari che hanno occupato abusivamente l’area e per le quali occorrerebbe trovare una sistemazione alternativa. Per gli altri sussiste invece il problema dell’erogazione dei finanziamenti da parte della Regione, oggetto di continue quanto vane sollecitazioni da parte del servizio. I notevoli ritardi con i quali vengono saldati gli interventi, infatti, causa gravi difficoltà alle imprese appaltatrici che, come nel caso di Chiaiano, possono anche portare al fallimento dell’impresa. Vanno, inoltre, considerate le problematiche relative alla sicurezza delle aree di cantiere, molto grandi e quindi di difficile controllo, soprattutto in situazioni di gravi fenomeni atmosferici, come avvenuto nelle scorse settimane. Il caso del cantiere di Cupa Spinelli, ha sottolineato la dirigente, è particolarmente significativo, in quanto l’intervento si trova in una fase molto avanzata di realizzazione e, per questo, sarebbe impensabile un riazzeramento di quanto già fatto. Difficile, però, poter pensare che con un nuovo interpello alle ditte che seguono in graduatoria quella fallita sia possibile raccogliere una disponibilità, a fronte della totale incertezza sul finanziamento regionale. Questo imporrebbe, quindi, una nuova progettazione e una conseguente lievitazione dei prezzi, ovviamente cresciuti rispetto all’avvio dell’interventi datato 2009. Difficoltà analoghe, seppur diverse nei dettagli, riguardano gli altri cantieri di Soccavo e Pianura, mentre solo dopo molti sforzi la Regione ha assicurato i finanziamenti per la città dei bambini a Ponticelli.

L’assessorato alle Politiche urbane, ha assicurato Renata Ciannella dello staff dell’assessore Piscopo, ha avviato un dialogo con l’omologo regionale già da tempo, e in questi mesi si sta provvedendo a portare a soluzione problematiche ancora più risalenti di quelle oggi al’esame delle commissioni. In quest’ottica di collaborazione, si ritiene di poter riuscire a risolvere anche la questione dell’edilizia sostitutiva.

L’unica soluzione al problema, secondo il consigliere Nonno (Misto – Fratelli d’Italia), è proprio la strada politica che deve trovare un accordo per sbloccare i cantieri e garantire il completamento dei lavori. I dirigenti fanno la propria parte, ma questo non basta a risolvere un disagio grave che grava sulle periferie già alle prese con tante difficoltà.

Per la presidente de Majo è evidente che i continui avvicendamenti della politica comunale e regionale non hanno aiutato a risolvere una questione decennale. Per questo occorre un impegno reale della Regione ad assicurare i finanziamenti, perché non è pensabile che imprese sane possano accollarsi in un quadro del genere il rischio di completare i lavori senza avere la certezza dei pagamenti. In un prossimo incontro, ha proposto de Majo, sarebbe opportuno che la Regione partecipasse alla riunione delle commissioni per far conoscere la propria posizione.