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Pompei – Martedì ì 18 luglio alle ore 20 al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei sarà rappresentata l’operetta di Umberto Giordano, “Giove a Pompei”, dopo il debutto a Foggia lo scorso 5 maggio. La città di Foggia prosegue così le celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di Umberto Giordano: dopo il grande successo ottenuto dall’Andrea Cheniér lo scorso marzo, ora il Teatro Giordano di Foggia presenta Giove a Pompei, rappresentata prima del debutto foggiano, l’ultima volta nel 1921.  Sul podio dell’Orchestra del Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia e del Coro Lirico Pugliese, salirà nuovamente Gianna Fratta, nominata Cavaliere della Repubblica italiana per i risultati ottenuti in campo internazionale come pianista e direttore d’orchestra. Nel cast vocale Sergio Vitale, Valeria Sepe, Aldo Caputo, Matteo D’Apolito, Angela Bonfitto, Francesco Pittari, Italo Proferisce. La regia è di Cristian Biasci.  Le celebrazioni sono organizzate dalla Città di Foggia, dal Teatro Umberto Giordano, col sostegno del MIBACT, Regione Puglia, Pompei Parco Archeologico, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Riportata in scena dopo 96 anni, in prima esecuzione in tempi moderni, la commedia musicale in tre atti è scritta da Giordano a quattro mani con Franchetti su libretto di Illica e del grecista Ettore Romagnoli.

La vicenda rievoca in chiave ironico-satirica la distruzione di Pompei del 79 d.C. per volere degli dei, indignati dal fatto che i pompeiani, in mancanza di reperti archeologici, abbiano osato seppellire i simulacri divini per poi fingere di rinvenirli nella lava. L’eruzione del Vesuvio dà spunto, dunque, ad una vicenda comica con tratti surreali: a Pompei, dove già fiorisce un’ attività di archeologia e di commercio di reperti falsi ad uso di coloro che intendono ornare le proprie dimore con la “patina della storia”, si manifesta inaspettatamente Giove in persona, accompagnato dal fido Ganimede. La sua presenza è più che giustificata, in quanto gli scaltri pompeiani, a corto di materia prima da “anticare”, decidono di ricorrere alle statue degli dei reperibili in città. Questo dà luogo a un intreccio in cui equivoci e astuzie si susseguono senza sosta. Gli scaltri pompeiani, ben a conoscenza della passione che il padre degli dei nutre per le attività di svago col gentil sesso, decidono di offrirgli quanto di meglio in materia è disponibile in città. Giove però s’incapriccia di una giovinetta di campagna che si trova a Pompei per il mercato e non intende rinunciare o accettare le succedanee che gli astuti pompeiani cercano di somministrargli. Anzi, allo scoprire il tentativo d’inganno, l’ira di Giove si fa funesta: egli ordina senza indugio la distruzione di tutta Pompei ad opera di Vulcano, incaricato di attivare il Vesuvio. Alla fine, però, si fa commuovere dalla giovinezza di Lalage, questo è il nome della contadinella, e rimedia parzialmente alla catastrofe, concedendo che la popolazione abbia il tempo di salvarsi; l’eruzione del vulcano però è talmente affascinante che tutti restano a guardare, senza curarsi del pericolo.

I dettagli – L’accesso agli spettacoli è gratuito su prenotazione e/o ritiro Pass presso la Biglietteria degli Scavi in Piazza Esedra. È possibile effettuare la prenotazione telefonando ai numeri: Teatro Giordano 0881.792908 (orari lun-ven 9-12, 13 luglio 9-12 / 16-18) Teatro Pubblico Pugliese 080.5580195 (orari lun-ven 9.30-13 / 16-19) L’ingresso allo spettacolo si effettuerà dall’ingresso di Piazza Esedra.