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Cardito (Na) – Sapeva a cosa sarebbe andata incontro ma non voleva mancare al funerale di suo figlio. Quando Valentina C. ha lasciato la chiesa San Giuseppe Sposo della Beata Vergine di pompei da un ingresso secondario è stata scortata e in auto è scappata veloce prima che il feretro bianco, dove c’era il corpicino di Giuseppe, lasciasse la chiesa. Si sono celebrati in un clima di tensione i funerali del bimbo massacrato a calci, pugni e con una scopa da Tony Essobti Badre, il 36enne in carcere a Poggioreale, compagno di Valentina con la quale viveva in un’abitazione di Cardito, dove domenica scorsa è avvenuto il massacro. La donna è stata insultata anche dai familiari del padre naturale di Giuseppe dal quale Valentina si era separata. Sorretta da due donne si è alzata dalla seconda fila dove ha assistito al rito funebre officiato dal vescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, e si è diretta verso la sagrestia passando dietro l’altare. Un volo di palloncini bianchi all’esterno della chiesa e il lancio di confetti ha salutato il feretro, tra le lacrime commosse di tanta gente. «Il dolore ci toglie il respiro. Ora serve il silenzio, silenzio che possa oltrepassare il frastuono, il clamore attorno alla morte di Giuseppe», ha detto monsignor Tommaso Caputo. “Esiste una folle abitudine al male. Ci fa diventare indifferenti e ci impedisce di cogliere i momenti e le situazioni di crisi. Anche le istituzioni fanno sempre più fatica ad approntare interventi adeguati e soprattutto a mettere in atto misure di prevenzione”. “Il mio desiderio – ha continuato – è di raccogliere tutto quanto avete nel cuore per rivolgermi al piccolo Giuseppe. Caro anche ad un sacerdote davanti all’altare possono venire meno le parole”. Riferimento poi anche alle due sorelline di Giuseppe: “Il nostro pensiero va alle tue sorelline, vittime anche loro di quella tua stessa violenza alla quale speriamo sia state sottratte per sempre. Saranno loro, più’ di tutti, che sentiranno la tua mancanza”.