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Napoli – La commissione Politiche urbane, presieduta da Eleonora de Majo, ha discusso oggi di un ordine del giorno presentato dal consigliere Vincenzo Moretto sulla governance del sito Unesco di Napoli. Sono intervenuti l’assessore all’Ambiente Raffaele Del Giudice e l’assessore alle Politiche Urbane Carmine Piscopo.

Sono due i punti al centro dell’ordine del giorno a firma del consigliere Vincenzo Moretto (Prima Napoli) sul “progetto UNESCO Centro storico: verso una governance del nostro patrimonio culturale”, discusso oggi in commissione. In primo luogo, l’emergenza rifiuti in prossimità di alcuni rilevanti siti del patrimonio culturale Unesco, come ad esempio il complesso dell’Annunziata, dove si registra la costante presenza di rifiuti ingombranti abbandonati. In secondo luogo, la necessità di rilanciare il patrimonio Unesco attraverso specifiche convenzioni per garantirne il pieno recupero, valorizzazione e fruizione.

Sul primo aspetto ha risposto l’assessore Del Giudice, ricordando i numerosi interventi effettuati nell’area segnalata, dove viene peraltro assicurata la rimozione giornaliera dei rifiuti, e dove di recente ci sono state importanti misure di polizia ambientale. E’ al vaglio la possibilità di eliminare, in prossimità dell’Annunziata, i cassonetti per la raccolta differenziata in favore di un modello di raccolta di prossimità, in previsione della realizzazione dei cassonetti interrati. Un altro elemento di novità, ha concluso Del Giudice, è la possibilità di poter finalmente procedere alla installazione di telecamere nell’area, grazie al nuovo regolamento sulla videosorveglianza del Comune di Napoli. Sulla valorizzazione del sito Unesco attraverso la stipula di convenzioni, l’assessore Piscopo ha evidenziato la necessità di tenere distinte le misure realizzate nell’ambito del Grande Progetto Unesco da quelle che invece riguardano il piano di gestione Unesco. Nel primo caso, esiste un protocollo siglato con gli enti proprietari degli edifici oggetto delle misure di riqualificazione e sono previste convenzioni per garantire la restituzione alla collettività dei beni restaurati. Negli altri casi che non rientrano nel Grande Progetto, è necessario avviare – anche con il supporto del servizio Cultura – una interlocuzione con gli enti proprietari dei beni (spesso si tratta di beni dell’Arcidiocesi o del Fondo Edifici di Culto) per giungere a delle convenzioni che consentano una maggiore apertura alla collettività.

L’ordine del giorno verrà discusso nel prossimo Consiglio comunale utile.