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La violenza sugli spalti torna a colpire. Lo fa proprio alla fine delle festività natalizie, une tregua dal periodo di pace e serenità. Campionato di Eccellenza, al “San Martino” di Maiori scendono in campo i padroni di casa del Costa d’Amalfi ed il Nola (0-2 il finale), accompagnato in costiera da un nutrito numero di supporters. Tra questi, una quarantina non meritevoli di essere chiamati tifosi, alla fine del match, travisati di cappuccio e sciarpe, hanno forzato il cordone di Carabinieri in servizio, dando la caccia ai supporters di casa con in mano bandiere ed alcune cinture dei pantaloni, riuscendo a colpirne lievemente alcuni. 

Un giovane di Maiori è stato ferito in maniera lieve alla testa e immediatamente trasferito e medicato presso il presidio sanitario Castiglione di Ravello. Quanto avvenuto sul campo sportivo maiorese è stato da subito oggetto di approfondimento da parte delle forze dell’ordine. La Compagnia di Amalfi, condotta dal capitano Roberto Martina, è giunta  in supporto degli uomini agli ordini del luogotenente Giuseppe Loria e i Carabinieri hanno preso in stato di fermo alcuni dei tifosi nolani e li hanno condotti agli uffici della stazione di Maiori. Due supporter nolani sono stati giudicati stamane con rito direttissimo presso il Tribunale di Salerno dove i Gip nel convalidare l’arresto ha disposto la scarcerazione con obbligo di firma. Tutto questo in attesa del rito che dovrà celebrarsi per le accuse di resistenza a pubblico ufficiale.

Questo il comunicato del Costa d’Amalfi in merito ai fatti:

“In merito agli accadimenti di ieri pomeriggio, al termine della gara contro il Nola, ci preme ringraziare, in primis, il corpo dei carabinieri che, nonostante i facinorosi, ha evitato il peggio, in collaborazione con la Polizia Municipale di Maiori, e ringraziare anche la Società Calcio Nola 1925, per la correttezza e la disponibilità dimostrata.
Ci scusiamo con i nostri tifosi, ma purtroppo tutto ciò non è dipeso da noi, ma da un gruppo che nulla ha a che fare con la nostra idea di sport.
A Maiori abbiamo ospitato tante tifoserie, anche più nutrite, ma, tranne che per i sani sfottó che ci possono essere, non si è mai arrivati a ció. Il nostro impegno non è solo verso l’obiettivo, ma anche a farsì che le persone che vengano allo stadio possano vivere una giornata di sport, che si vinca o che si perda, e questo è lontano anni luce con la nostra visione del calcio”.