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La Fimmg non consentirà di esporre i medici al possibile contagio nei propri studi, il cui standard di requisiti minimi non prevedono attività diagnostiche di questo tipo”. E’ la presa di posizione del sindacato dei medici di medicina generale che, tramite una lettera vergata dal Segretario Provinciale Fimmg Napoli
Luigi Sparano, rigetta la possibilità che i medici di medicina generale effettuino i test rapidi e che l’esame avvenga negli studi privati.Nessuna delle due condizioni si verificherà nell’Accordo Integrativo Regionale, – dice Sparano – in quanto non è prevista la obbligatorietà dei singoli medici ma il coinvolgimento della Medicina Generale, lasciando la possibilità ai singoli medici di non partecipare”.

Non è un rifiuto totale quello della Fimmg, ma la volontà di lasciare la possibilità di condurre i test rapidi “ai soli studi attrezzati con percorsi di sicurezza in ingresso e in uscita di potere ospitare tali attività”. Il sindacato ribadisce che i test rapidi andranno fatti in spazi o aree all’aperto comunali, sale private, centri sportivi, tendo e tensostrutture, anche in eventuali spazi distrettuali laddove idonei.

Va inoltre aggiunto che gli accordi regionali – specifica Sparano – prevedono anche il coinvolgimento di medici di Continuità Assistenziale, Emergenza Sanitaria, dirigenti territoriali, ed anche medici in formazione e delle USCA oltre che di personale specifico.