E’ andato tutto bene, anzi benissimo. La conferenza stampa di questa mattina in Prefettura sugli scontri di ieri a Napoli è stata surreale. Il Prefetto Claudio Palomba, il Questore Alessandro Giuliano, il sindaco Gaetano Manfredi e il vero teorico delle strategie per la tutela dell’ordine pubblico in città, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, come avete letto nei resoconti sul nostro sito, hanno immediatamente individuato i responsabili di quello che è successo: i tifosi violenti.
Immaginiamo che questa eccezionale risultanza investigativa sia stato frutto di un certosino lavoro di intelligence. Non ci eravamo mica arrivati, noi comuni mortali, a comprendere che le violenze che hanno devastato il centro cittadino, angosciando milioni di persone incollate alle tv, erano state messe a segno da gruppi di tifosi tedeschi in assetto da guerriglia urbana! Per fortuna, ci hanno pensato le nostre autorità a fare chiarezza.
Così come i furti sono colpa dei ladri, gli omicidi degli assassini, le rapine dei rapinatori, le violenze dei tifosi sono dunque colpa dei tifosi violenti: ottima riflessione. C’è un piccolo particolare, però, che è stato trascurato: le autorità preposte alla tutela dell’ordine pubblico hanno il dovere di prevenire, quando possibile, il consumarsi di reati, soprattutto quando sono ampiamente prevedibili e previsti. Quanto accaduto ieri è stata la cronaca di una devastazione annunciata. Quando si è deciso di vietare l’ingresso allo stadio dei tifosi dell’Eintracht, infatti, chiunque dotato di buon senso ha pensato: “Ora questi verranno lo stesso e creeranno problemi in città”.
Gli stessi ultras tedeschi hanno comunicato pubblicamente i loro piani. Non solo: il balletto indecoroso sulla vendita dei biglietti, prima vietata ai residenti in Germania, poi diventata libera per decisione del Tar, poi di nuovo vietata ma solo ai residenti a Francoforte, ha trasformato questa storia in un caso che ha attirato l’attenzione dei media italiani, tedeschi, europei. Una occasione imperdibile per i più violenti tra i tifosi dell’Eintracht, che si sono visti servire su un piatto d’argento l’occasione di accrescere la loro “fama” internazionale devastano Napoli, mentre i più accesi supporters del Napoli, anche in questo caso molto prevedibilmente, hanno tentato di scontrarsi con gli acerrimi rivali germanici.
C’è però una frase, nel diluvio di parole al vento ascoltate stamattina, che rivela la realtà dei fatti: “Per le prossime partite internazionali a Napoli”, ha detto il prefetto Palomba, “stiamo facendo sopralluoghi per trovare spazi per l’arrivo dei bus dei tifosi dall’estero. Parlo dell’Inghilterra per la partita contro l’Italia del 23 marzo e di tutte le altre tifoserie. Lo faremo in modo tale che si concentri l’arrivo nella zona del porto per poi portare i tifosi allo stadio”. Esattamente quello che si doveva fare ieri. Ma se la strategia è cambiata, allora significa che le autorità sanno molto bene, pure loro, che il divieto di vendita dei biglietti e l’intera gestione dell’ordine pubblico è stato un assoluto fallimento. Non lo dicono, ma lo sanno, come lo sappiamo tutti. Un barlume di verità sfuggito al Prefetto in un mare di frasi fatte e parole inutili, e senza un solo accenno di autocritica.