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L’impianto di compostaggio dei rifiuti, il cui collaudo è previsto per il 2 agosto del 2023, per i pm della Procura di Napoli <doveva avvenire tempestivamente per una questione di igiene e sanità>. Questo il motivo alla base dell’inchiesta che ieri ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 23 persone tra le quale il vice presidente della regione Campania, Fulvio Bonavitacola, e l’assessore all’Ambiente del comune di Napoli, Raffaele Del Giudice. I reati contestati sono di omissione in atti d’ufficio sul ciclo integrato dei rifiuti.

Le contestazioni del pm titolari del fascicolo, aperto tra settembre e ottobre 2018 potrebbero subire anche delle modificazioni alla luce degli interrogatori programmati nelle prossime settimane durante i quali gli indagati possono avvalersi della facoltà di non rispondere. Al vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola per la mancata realizzazione di 16 impianti di compostaggio in tutte le province della Campania sono molti i reati di omissione contestati.

Per i magistrati il mancato esercizio delle funzioni di vigilanza e dei poteri sostitutivi da parte di alcuni indagati – relativamente all’attuazione del piano regionale del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani, alla disciplina e alla organizzazione del ciclo integrato dei rifiuti, e alla realizzazione e attuazione degli impianti – avrebbe concorso a cagionare un grave danno per lo Stato italiano costretto pagare all’Ue, nel novembre 2018, 151,640 milioni di euro. Altri 43,8 milioni dovranno essere versati per altri due periodi (dal 17 luglio 2018 al 16 gennaio 2019, e dal 17 gennaio 2019 al 16 luglio 2019).