- Pubblicità -
Tempo di lettura: < 1 minuto
Napoli – “Il suo braccio era fratturato, e gli faceva male, ma lui mi rispondeva e non pensavo che potesse morire. Ero accanto a lui, mi ha parlato fino alla fine“. È questo il drammatico racconto di Luca Rosolio, titolare di una merceria di via Duomo, che si trova a 50 metri dal luogo del crollo dove è morto Rosario Padolino, commerciante napoletano colpito da un cornicione. Con lui c’era un altro commerciante, Maurizio Palma, vicepresidente del comitato dei residenti di Via Duomo. “Aveva una ferita in testa, ma non era profonda ed aveva anche smesso di sanguinare prima che arrivasse. Era cosciente – spiega – ma ad un certo punto ha perso la lucidità. E’ assurdo che a Via Duomo un uomo, un commerciante stimato da tutti, possa morire così”, conclude.