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«Anche quest’anno, come nel 2022, durante le festività natalizie Napoli rischierà di restare al buio a causa dell’incapacità degli enti preposti, ossia Camera di Commercio e Comune, che non hanno trovato un accordo per l’accensione delle luminarie». Lo dichiara in una nota Achille Capone, segretario provinciale della Claai, l’associazione per l’artigianato e la piccola e media impresa della Campania.

«Nel febbraio 2022 la Camera di Commercio partì con un “megagalattico” progetto che doveva coinvolgere il Comune di Napoli e la Città Metropolitana – ricorda Capone – che prevedeva un investimento complessivo di 5milioni di euro e doveva concretizzarsi sotto la direzione artistica di Lello Esposito. Dopo varie vicissitudini, mai esaurientemente spiegate, l’ente di piazza Bovio mise in campo, da solo, una propria procedura di gara che andò deserta. Non contento – prosegue la nota – procedette ad una ulteriore iniziativa, nel mese di ottobre, per l’installazione di 10 alberi di Natale in diverse piazze cittadine, ma anche questa si rivelò un flop. Il tutto fu risolto con una burocratica delibera, senza analizzare minimamente il motivo per cui quelle gare fossero andate deserte».     

Il segretario provinciale Claai ricorda ancora «il protocollo d’intesa che la Camera di Commercio ha stipulato lo scorso agosto con il Comune per realizzare le luminarie di Natale 2023. Ma lo scorso 24 ottobre la Giunta camerale ha deciso il recesso di quell’accordo per il mancato riscontro ad una nota inviata a Palazzo San Giacomo il 10 ottobre». «La conseguenza è che anche quest’anno i grandi progetti sfumano con “note burocratiche” e senza un minimo di analisi – sottolinea Capone -. C’è di più. La Camera di Commercio ha annunciato, con una delibera di Giunta, che sostituirà le tradizionali luci natalizie con “casette”, un Villaggio di Babbo Natale e qualche cena. Da diverso tempo l’ente fa annunci di mastodontici progetti che poi non riesce a realizzare. Eppure su tutta la vicenda sia l’ente che il Comune si guardano bene dal fornire un minimo di spiegazione logica. Morale della favola: Napoli è piena di turisti, ma rischia di rimanere senza luminarie per l’incapacità degli enti preposti».

Foto di repertorio