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Napoli – Si era ammalato di Covid e per tanto tempo era stato in rianimazione. Tre giorni fa un insperato miglioramento del quadro clinico generale e il trasferimento in un centro clinico a Imola. Ma questa mattina, dopo il terzo giorno di ricovero, Luigi Frunzio, procuratore aggiunto di Napoli, è morto stroncato da una crisi respiratoria. Aveva 62 anni e lascia quattro figli. A darne notizia il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo.

Frunzio era il coordinatore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e prima ha coordinato il pool che si occupava dei reati in provincia di Nola, Torre Annunziata e Caserta. In particolare sono state sue le più importanti inchieste sul traffico illecito di rifiuti.

Dolore, commozione e incredulità per la morte del procuratore aggiunto di Napoli, Luigi Frunzio, vicario del procuratore capo Giovanni Melillo. “Gigi era un uomo forte e mite, che ha lottato contro una malattia terribile con tutte le sue forze”, dice Melillo. “Un magistrato dalle doti rare per prudenza di giudizio e rigore nelle valutazioni. Ma anche di grande umanità. Era amato da tutti gli uomini e le donne del nostro ufficio. Abbiamo tutti perso un amico e un punto di riferimento insostituibile. Questo è un giorno tristissimo per tutti noi”.

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