- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

NAPOLI – Se l’obiettivo era quello di fare una manifestazione unitaria al grido ‘guerra alla guerra’, quindici giorni prima che si svolga si può già dire che non sia stato centrato.

A Vincenzo De Luca, promotore dell’iniziativa per la pace in Ucraina, non stanno arrivando solo adesioni: tutt’altro.

Se il Governatore può vantare il sì del Napoli di Aurelio de Laurentiis, il quale, secondo Il Mattino di oggi, potrebbe inviare una delegazione all’iniziativa, sono vari i no che stanno arrivando a Palazzo Santa Lucia, tutti con la stessa motivazione: è inaccettabile chiedere la pace senza giustizia, volendo imporre una equidistanza che davanti ad un aggressore e un aggredito non può mai esserci.
 
Così, a De Luca ha detto no la Cisl, hanno detto no vari intellettuali (da Maurizio de Giovanni a Paolo Macry, da Aurelio Musi a Nino Daniele, come riportato dal Riformista questa mattina), compreso Marco Demarco che nei giorni scorsi sul Corriere del Mezzogiorno ha ben chiarito perché non starà in piazza per delle ragioni “di contesto, di metodo e di merito”.
 
E insomma: per usare un eufemismo, non a tutti piace una manifestazione convocata dall’alto, da una istituzione. Perché, sebbene la scaletta non sia stata ancora ufficializzata e non si sa se è previsto un intervento al microfono di De Luca, è troppo grande il pericolo che sia strumentalizzata politicamente da chi l’ha promossa.
 
Così, oggi, il Governatore deve incassare il no alla sua piazza anche da parte di un partito della sua stessa maggioranza: Italia Viva.
 

Una nota della segreteria regionale del partito di Matteo Renzi la mette così: “L’escalation militare in Ucraina ha assunto limiti insopportabili dalla comunità internazionale.

La vile azione di guerra dell’esercito russo contro la inerme popolazione ucraina, il completo sovvertimento delle regole del diritto internazionale del dittatore russo, Vladimir Putin, vanno condannati senza se e senza ma.

Non c’è equidistanza che tenga, non c’è cerchiobottismo che valga, non c’è terza via da ricercare.

Italia Viva Campania ribadisce di essere dalla parte del popolo e del governo ucraino, dalla parte della Nato, dalla parte dell’Occidente e del diritto internazionale. Condanniamo fermamente le azioni di guerra della Russia, condanniamo incondizionatamente il disegno di annessione territoriale operato da Putin con l’imposizione delle armi. Condanniamo, infine, il vile ricatto energetico che ancora ieri il Presidente Russo ha rivolto all’Occidente.

Pertanto, non ci troverete con le nostre idee, con le nostre donne e i nostri uomini, ad alcuna manifestazione “equidistante”, grande o piccola che sia, che si svolgerà sul nostro territorio a cominciare da quella indetta dal Governatore Vincenzo De Luca. Ma ci troverete nelle proteste formali rivolte alla rappresentanza diplomatica russa in Italia ed in Campania affinché si ponga fine alla guerra ed alla vile aggressione contro il popolo ucraino”.

Il riferimento è al sit-in promosso per oggi a Roma sotto l’ambasciata russa dal segretario nazionale del Partito Democratico, Enrico Letta. Che poi, sarebbe il leader dello stesso partito di Vincenzo De Luca.