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Napoli – C’è chi non sa più come tirarlo per la giacca. Anzi, per la toga. Visto che ancora la indossa. E qualcuno, invece, a cui, quando ha letto l’intervista rilasciata all’Ansa dal suo editore, è scappato pure un sorriso amaro. Scene di centrodestra appeso alla candidatura/non candidatura del sostituto Procuratore di Napoli Catello Maresca.

Che davvero la fune si stia per spezzare lo dimostra sia Rosario Bianco, fondatore della Rogiosi, la casa editrice di Maresca, quando giura che sia davvero prossima la sua decisione definitiva sulla discesa in campo. Sia il fatto che molti, nei partiti di centrodestra, in realtà, già avvertono davvero puzza di bruciato e temono un film già visto: il gran passo indietro, il gran rifiuto, come Maresca fece già la scorsa estate, quando Forza Italia, con in primis Mara Carfagna, lo lanciò nell’agone eletorale contro De Luca.

“Ora – ragionano nel centrodestra – non ci sarà più uno Stefano Caldoro ad abbracciarsi la croce. Meglio muoverci per non rimanere scoperti”.

Il fatto è che nessuno vuole essere considerato una seconda scelta. Ogni approccio, fatto in tal modo, è destinato a non avere buon fine.

Tuttavia, si fa largo un nome che affascina quanto e più quello di Maresca: un nome che capovolgerebbe i rapporti di forza tra il centrodestra e Maresca perchè gli toglierebbe i panni di salvatore della patria, per così dire.

Il nome è quello di Massimo Renda, mister “Caffè Borbone”. L’imprenditore è “il principale produttore di caffè in monodose in Italia”. E’ uno degli uomini più in ascesa nel panorama imprenditoriale napoletano degli ultimi anni e ha saputo conquistarsi ultimamente anche una fetta di consenso da parte di chi, anche non di sinistra, è attento alle tematiche ambientali. 

La sua storia è perfetta per essere quella dell’uomo simbolo di un centrodestra a caccia della grande rivincita dopo trent’anni di sonore sconfitte elettorali alle comunali di Napoli.

Molti vedono in lui, più che in Maresca, l’uomo ideale per sfidare centrosinistra, Pd e Movimento 5 Stelle. Una sorta di coniglio dal cilindro capace di suscitare interesse e adesione al tempo giusto anche in quel mondo civico che Maresca finora solo a parole ha dimostrato di essere capace di motivare ma che, più passano i giorni, più viene a galla la sua scomodissima posizione di essere magistrato la mattina e (mezzo) candidato la sera, “più rischia di deteriorare”, si ragiona nel centrodestra. In altre parole: l’ambiguità di Maresca rischia per lo stesso centrodestra di erodere quel valore aggiunto che pure dovrebbe rappresentare. Tant’è vero che quando Maresca è stato attaccato da De Magistris per il suo doppio ruolo di magistrato e candidato, dal centrodestra si è levato un silenzio assordante.

Per questo, quindi, l’accelerazione del suo editore: “So che è nei giorni finali delle sue scelte. Ne abbiamo parlato a Pasqua e mi ha detto che avrebbe preso la decisione finale dopo le feste”, ha dichiarato Rosario Bianco. Ma, forse, potrebbe essere già tardi: c’è un imprenditore del caffè che sta ‘salendo’.