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Napoli – Il telefono che squilla, quel prefisso ormai assimilato che compare sul display, quasi a diventare parte integrante dello smartphone. Pierpaolo Marino alle domande non si è mai sottratto, anche perché parlare di calcio equivale a parlare di lavoro. E quando il lavoro coincide con la passione, con successi disseminati sul sentiero di una carriera lunga e proficua, viene tutto più facile. Il campo dalle ipotesi è presto sgombrato ad Anteprima 24: “Non so come sia uscita fuori quella voce, ma con il Benevento non c’è stato mai niente”, ha ribattuto a precisa domanda. L’ennesima, evidentemente la stessa che tanti tifosi, appassionati o semplici curiosi gli hanno posto negli ultimi cento giorni. Poi sospira e ritiene giusto aggiungere qualcosa, come se ne avvertisse il bisogno: “Non posso nascondere però che tutti questi attestati di stima provenienti da una piazza come Benevento mi abbiano fatto e mi facciano tuttora un piacere immenso. So che il mio nome è stato tra i più chiacchierati in questi mesi, ho ricevuto tanti messaggi, tante telefonate, ma ritengo superfluo parlare di qualcosa che non ha mai avuto un’esistenza”. 

Ventisette campionati di serie A alle spalle, diversi miracoli e un pedigree tale da poter azzardare qualche proiezione: “Beh se le definiamo così va bene, ma non parliamo di pronostici. Penso che noi addetti ai lavori difficilmente ne indoviniamo uno, quindi meglio non addentrarci in certe cose. Posso dire però che, ad esempio, il Napoli attuale è a mio avviso la principale candidata per lo Scudetto. Da qui a sostenere che lo vincerà ce ne passa, ma la squadra di Sarri è uno spettacolo per gli occhi. In Champions ha il 40% di possibilità di passare, ma tanto se lo è giocato nella prima partita con lo Shakhtar. Un vero peccato se si pensa alla facilità con cui ha vinto la sfida di ritorno pochi giorni fa. Mi auguro con tutto il cuore che possa raggiungere l’obiettivo degli ottavi di finale”

Tra le piazze in cui Marino ha operato lasciando i frutti del proprio lavoro rientra anche Bergamo. E Bergamo, inevitabilmente, vuol dire Atalanta: “La vittoria a Goodison Park non mi stupisce più di tanto, nemmeno nelle proporzioni. L’Everton non è quello degli ultimi anni, mentre l’Atalanta sotto la gestione Gasperini è maturata e gioca un buon calcio, soprattutto in Europa. In campionato ho visto prestazioni in tono minore, ma il potenziale offensivo è di quelli che fanno male, con giocatori imprevedibili e soprattutto bravi a trovarsi negli schemi del tecnico”. 

Lunedì all’Atleti Azzurri d’Italia arriverà il Benevento, l’esito del confronto è scontato? “Nel calcio mai dire mai, ma il trend purtroppo per i giallorossi non lascia ben sperare. Sono stupito e dispiaciuto per la posizione in classifica del Benevento nonché per il suo ruolino. Non possiamo neanche parlare di avvio, perché il campionato ormai si proietta verso la fine del girone di andata. Ad essere onesto non mi aspettavo un impatto simile, considerando anche il potenziale economico della famiglia Vigorito. Il presidente Oreste è una persona che stimo e della quale sono amico. Lui e la piazza di Benevento meritano molto di più, anche perché il tifo è appassionato e corretto. Mi piace esaltare questo concetto perché la situazione di classifica non è facile da gestire”. 

Per il momento tanto studio, aggiornamento e viaggi, ma il futuro potrebbe riservare novità per il diesse: “Di proposte ne ho ricevute tante, e diverse non sono andate a buon fine per colpa mia. Evidentemente non mi sentivo pronto ad accettare. Il prossimo weekend sarò alla Dacia Arena per Udinese-Napoli, c’è sempre un’occasione per apprendere cose nuove e annotare dettagli”.  

Tornando per un attimo alla scorsa estate, e ammesso che nulla è accaduto, la prospettiva di accettare un progetto in stile Benevento sembrerebbe proprio una missione fatta ad hoc per l’esperienza di Marino: “Non voglio dire cose che potrebbero essere fraintese, ma sì. Senza entrare nello specifico, la mia storia personale parla anche di salvezze che definirei muscolari, sofferte, ma belle da vivere. Quindi un progetto coinvolgente, con una proprietà solida e lungimirante sarebbe graditissimo. Ma almeno per ora non ci penso e continuo a tenermi aggiornato, tra qualche mese magari si vedrà”.