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Ci si aspettava che fosse il centrosinistra, in queste ore, a disegnare il perimetro della propria coalizione col tanto auspicato “preambolo” che il segretario del Pd, Marco Sarracino, si è incaricato di far pervenire agli alleati. Invece, all’indomani dell’ennesimo invito giunto da Antonio Tajani di tenersi buoni in attesa delle nuove nomine nei coordinamenti cittadino e regionale, è stato l’eurodeputato di Forza Italia Fulvio Martusciello a prendere matita e righello e a disegnare i confini entro i quali vorrebbe che scaturisse il candidato sindaco del centrodestra a Napoli. Evidentemente, ricordando una vecchia regola di tattica militare: prima di una tregua, sparare più di prima per conquistare quante più posizioni possibile.

E quindi. Questo è il Martusciello di giornata: “Alle elezioni, il centrodestra deve presentarsi nella formazione classica allargata alle civiche che potranno avere anche connotazioni non di partito”, si legge in una sua nota.

In pratica, è l’apertura dell’eurodeputato a Catello Maresca: l’ex pm della Dda ora sostituto procuratore a Napoli che cerca un consenso prima di tutto civico e poi del centrodestra per scendere ufficialmente in campo.

Fatto sta che la seconda parte della nota di Martusciello è una sua ennessima sconfessione dell’operazione ‘polo moderato’ portata avanti dal coordinatore cittadino dei berlusconiani, Stanislao Lanzotti:

“Non ci sarà alcuna apertura ai partiti di sinistra, a chi ha già governato e male Napoli – ha continuato nella nota tenendo caldo il fronte interno. Ma cercando anche di minare il campo avverso: “Nessuna apertura a quei partiti che, scappati da sinistra, cercano ora riparo nel centrodestra. Il Pd e Italia Viva facciano la sinistra, che a rappresentare i napoletani ci pensiamo noi”.

Ma vorrebbe farlo anche Graziella Pagano: la rappresentante dei renziani napoletani è la prima a respingere l’attacco.

“Fulvio Martusciello, evidentemente, ha un problema di affermazione di sè all’interno del suo partito. Non parli di noi. Piuttosto, si confrontasse col suo collega di partito Lanzotti, che da tempo lavora per costruire uno schieramento moderato. Noi di Italia Viva stiamo al tavolo del centrosinistra (quello dei 18, compreso il Movimento 5 Stelle, ndr) con l’intento di rafforzarne la parte riformista”.