- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Che fine hanno fatto i “parcheggi rosa”, quella bella iniziativa che il Comune mise in atto nel 2011? Dimenticati. Oggi, sono il regno dell’indifferenza: chiunque abbia bisogno di un posto di sosta ne usufruisce, in barba al cartello – ben visibile – che impone la precedenza alle donne in stato di gravidanza. La situazione è la stessa in tutte le aree metropolitane, ma si fa critica nelle zone di maggiore afflusso di traffico e laddove dovrebbe esserci un diverso senso civico.

Già nella vecchia consiliatura ci eravamo battuti per ottenerli, considerando che le donne incinte vivono uno stato di fragilità e di difficoltà differente” – spiega Giovanna Mazzone, consigliera di municipalità a Chiaia e già vicepresidente con delega alla Sanità e alle Politiche Sociali –. “Oggi ci troviamo in una totale mancanza di attenzione, nei confronti un po’ di tutto. I problemi sono due: da una parte, non c’è rispetto per il prossimo, dall’ altra nemmeno controllo delle istituzioni”. A Chiaia i parcheggi rosa sono due: uno a via Generale Orsini, l’altro a Corso Vittorio Emanuele; entrambi, non a caso, molto vicini ai presidi della Asl. L’obiettivo era, infatti, quello di consentire l’accesso facilitato nei distretti sanitari, dove maggiore è l’afflusso delle mamme in attesa per le periodiche visite di controllo. Secondo quanto stabilito dalla direttiva, le donne residenti a Napoli possono richiedere un CIT, Certificato Identificativo Temporaneo, ottenendo così un apposito contrassegno.

Le parole della consigliera arrivano proprio mentre alcune zone del quartiere sono presidiate dalla polizia municipale, che sta comminando multe a coloro che parcheggiano in luoghi non consentiti. Ma se, nel tratto compreso tra Posillipo e via Petrarca, sembrano inasprirsi i controlli, altre strade sono completamente abbandonate: “Il Comune parla tanto di attenzione al terzo settore ma poi, quando si tratta di fare qualcosa di concreto, non lo fa” – aggiunge la Mazzone -. “Chiederò di certo al presidente di sacrificare altre strisce blu per ricavarne nuove rosa, però da qui si capisce bene una cosa: che la tanto paventata ‘mancanza di soldi’ della nostra amministrazione è solo una scusa, perché i parcheggi per donne sono a costo zero. La verità è che manca una programmazione di controllo. Basterebbe poco a dare un vero segnale ai cittadini, affinché ritrovassero il loro senso di civiltà”.

A cura di Ornella d’Anna