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Napoli – Sarà depositato entro 40 giorni l’esito delle perizie mediche disposte dal giudice per le indagini preliminari di Napoli Valentina Gallo per accertare se Mariano Cannio, il 38enne reo confesso dell’omicidio del piccolo Samuele (il bimbo di 4 anni preso in braccio dal domestico e lasciato cadere nel vuoto dal balcone di casa, lo scorso 17 settembre), sia afflitto da una patologia e quale essa sia.

Il medico dovrà anche rispondere ad altri due quesiti posti dall’autorità giudiziaria: Cannio è capace di intendere e di volere ed è in grado di sostenere un processo. Il domestico era in cura presso un centro di igiene mentale partenopeo per una patologia psichiatrica dissociativa e stava assumendo regolarmente i farmaci prescritti. Anche in carcere, dove si trova attualmente, si è preoccupato di chiedere ai medici che la sua terapia non venga interrotta. Ieri, nel Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, il giudice ha conferito l’incarico a un consulente. Anche gli avvocati delle parti in causa, Domenico De Rosa, per la famiglia del piccolo, e Fabrizio Chianese e Mariassunta Zotti, per l’indagato, hanno scelto dei consulenti che collaboreranno agli accertamenti con il collega nominato dall’autorità giudiziaria.