- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Resterà in carcere Giuseppe Greco, il 25enne accusato di aver investito con la propria auto, venerdì scorso a Marano (Napoli), lo scooter su viaggiavano i due malviventi che poco prima lo avevano rapinato del costoso rolex, provocandone la morte.

Il Gip del tribunale di Napoli Nord Nicola Paone, dopo aver sentito in mattinata Greco, che ha ammesso le proprie responsabilità, ha infatti convalidato il fermo emesso dalla Procura di Napoli Nord guidata da Carmine Renzulli, disponendo la misura carceraria per Greco. Il reato contestato è l’omicidio volontario. Al termine dell’interrogatorio, il pm Paolo Martinelli aveva chiesto la conferma del carcere, mentre l’avvocato di Greco, Domenico Della Gatta, aveva chiesto gli arresti domiciliari, anche con applicazione del braccialetto elettronico.

Sono numerose le prove raccolte dai carabinieri della Compagnia di Marano nei confronti di Greco; vi sono le immagini tratte da diverse telecamere di abitazioni private della zona (Via Antica Consolare Campana) che hanno ripreso la parte finale dell’inseguimento, lo speronamento senza accenno di frenata de parte della Smart, il violentissimo urto contro un muro di entrambi i veicoli, e anche ciò che avviene dopo, quando Greco scende dall’auto, si avvicina ai cadaveri, torna in auto, tenta di rimetterla in moto per poi allontanarsi in sella allo scooter guidato da un minore non ancora identificato. Agli atti anche un vocale inviato alla fidanzata: “Sto con la macchina mia, si sono rubati la macchina, sono andato a vedere… per vedere se li acchiappavo, si sono schiattati nella via del Padreterno, si sono uccisi…”. C’è poi la testimonianza di due guardie giurate che hanno riferito di aver visto la Smart inseguire a tutta velocità il Tmax con a bordo Chirollo e Romano.