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Napoli – Sono iniziate ieri e proseguiranno almeno per tutta la giornata di oggi, le copie forensi dei dispositivi informatici appartenenti al 13enne di Gragnano, morto lo scorso primo settembre dopo essere precipitato nel vuoto. Le operazioni, particolarmente minuziose, secondo quanto riferito dal legale della famiglia Giulio Pepe, riguardano due cellulari e un computer. Al lavoro ci sono gli specialisti della sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale dei carabinieri di Napoli. Anche i due legali della famiglia della giovanissima vittima, gli avvocati Giulio Pepe e Mario D’Apuzzo, hanno nominato un consulente, il dottore Paolo Dal Checco, che sta assistendo alle operazioni. I contenuti estrapolati dai dispositivi verranno poi consegnati agli inquirenti della Procura di Torre Annunziata che stanno indagando sull’accaduto insieme con i carabinieri, e ai legali della famiglia, che ne potranno così prendere visione. La Procura ha iscritto nel registro degli indagati sei giovanissimi (tra cui figurerebbe la ex fidanzatina del 13enne), alcuni risultati imparentati tra loro, nei confronti dei quali viene ipotizzato il reato di istigazione al suicidio. Una decisione scaturita sulla base di un messaggino interpretato come un addio inviato a una ragazza sentimentalmente legata alla giovanissima vittima.