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Napoli – “Patti chiari, amicizia lunga. Se non si rispettano i patti, viene meno anche l’amicizia”: sono le parole del consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Luigi Cirillo rivolte a Davide Casaleggio. Nella guerra fredda interna allo schieramento grillino, Cirillo non ha dubbi sul fronte da occupare: quello dei “governisti” che hanno votato a favore del governo Draghi e che sposa in pieno la linea dettata da Luigi Di Maio, secondo il quale è scoccata l’ora di un Movimento “liberale, moderato, vicino alle aziende“.

Io sono anche europeista – aggiunge Cirillotra l’altro mi sono laureato in giurisprudenza con una tesi sul diritto comunitario“.

Il consigliere regionale, a proposito delle spaccature interne al Movimento, la mette così: “Il Movimento 5 Stelle è uno. Di Battista, infatti, trovatosi in minoranza, anzichè rispettare la volontà della maggioranza, ha preferito uscire dal Movimento e noi non possiamo far altro che prenderne atto. Ora, se Casaleggio, attraverso la piattaforma Rousseau, mira a fare politica costituendo una corrente interna anzichè dare un semplice supporto tecnico alla vita democratica interna al Movimento, allora viene meno ai patti ed è normale che, a quel punto, si rompi anche l’amicizia“.

Fatto sta che, se questo ragionamento venisse seguito fino in fondo, metterebbe in serio rischio anche la posizione di Marì Muscarà, l’unica consigliera regionale del Movimento campano che si è schierata contro la nascita del governo Draghi e che rimane affezionata ai pentastellati delle origini, quando era un tabù anche allearsi con le altre forze politiche.

A tal proposito, in vista delle comunali di Napoli, Cirillo si dice convinto che il miglior nome da candidato sindaco sia quello di Roberto Fico: “Risulterebbe vincente: quello del presidente della Camera è un nome autorevole, molto ben voluto in città e che potrebbe unire anche la sinistra che non vorrà di nuovo legarsi a una figura da ancien règime quale quella di Bassolino e che non vorrà continuare sulla rotta segnata da De Magistris votando per Alessandra Clemente“.

Ma il Pd – gli si fa notare – su Fico, prima ha aperto con il segretario provinciale Marco Sarracino, poi ha fatto un passo indietro con quello regionale Leo Annunziata“Ognuno tira l’acqua al suo mulino: sono dichiarazioni funzionali a destabilizzare altre forze. È vero che andiamo verso un’alleanza, ma sempre di compagini politiche diverse. Detto questo, non voglio entrare in casa d’altri. E quel che è certo è che su Napoli bisogna segnare una netta discontinuità rispetto al non governo che l’ha caratterizzata negli ultimi dieci anni“.