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Napoli – Ennesima giornata di “passione” per gli utenti del trasporto pubblico napoletano. Questa mattina un nuovo disservizio, originato da un problema di natura tecnica, si è abbattuto sulla linea 1 della metropolitana, determinando la limitazione della circolazione ferroviara alla sola tratta Piscinola-Dante.

Il sindacato autonomo Usb commenta con parole infuocate l’accaduto: “Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, se invece di lanciare accuse e ultimatum ai lavoratori e alle lavoratrici dell’Anm per deresponsabilizzarsi, dopo otto lunghi anni al governo della città, concentrandosi solo sullo sbattere il “mostro” in prima pagina guadagnando facili consensi, si degnasse di approfondire le questioni, capirebbe che alla base dei problemi tecnici di cui parla, c’è una parte di linea ferroviaria vetusta, che non riesce a comunicare con quella nuova, vagoni ormai obsoleti con una anzianità di oltre 22 anni“.

L’Usb non le manda dunque a dire: “Invece di fare il demagogo, de Magistris, mistificando la realtà, facendo salire sul banco degli imputati gli operatori dell’Anm, avrebbe potuto mettere mano alla governance già da tempo, avrebbe potuto ridurre le paghe d’oro percepite da dirigenti e funzionari, avrebbe potuto garantire la regolarità dei flussi economici, avrebbe potuto intervenire per liberare la città dalle auto in sosta vietata, aumentando la velocità dei bus, avrebbe potuto fare piazza pulita del clientelismo e delle sacche parassitarie che infestano l’azienda, avrebbe potuto decidere che a pagare per il disastro dell’Anm fossero i responsabili e non i cittadini e i lavoratori, non ultimo, avrebbe potuto sposare il progetto di Azienda Unica Metropolitana“.

Intanto sempre L’Usb fa sapere che “mentre da un lato il sindaco fa un omaggio verbale ai servizi pubblici, dall’altro mette le mani avanti per una privatizzazione che avanza a passo spedito, con l’apertura dei bandi di gara a partire dall’1 gennaio 2020. Ormai il gioco è scoperto, il sindaco di Napoli, prima aveva promesso il mantenimento in house dell’Anm e poi, con una giravolta, ha aperto la porta alla liberalizzazione dei servizi. E questa è una responsabilità enorme“.