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Napoli – A causa dell’emergenza da Covid-19 la Comunità di Sant’Egidio non potrà organizzare i tradizionali pranzi con i poveri, “tuttavia – si legge in una nota – cresce il nostro impegno e la creatività affinché la festa di Natale, nel rispetto delle norme sul distanziamento e di tutte le precauzioni necessarie a prevenire la diffusione del virus, raggiunga tutti: chi è più in difficoltà, chi è povero e solo, chi è senzatetto, chi è anziano e sente il peso dell’isolamento, i tanti che, forse per la prima volta nella vita, si sono trovati a dover chiedere aiuto perché impoveriti dalla crisi”.

Il virus non ferma la solidarietà, il contrario. Il 25 dicembre, nelle chiese di San Severino e Sossio, San Marcellino, S. Maria delle Grazie a Toledo e S. Maria di Costantinopoli è prevista l’accoglienza delle persone che vivono per strada.

Gli ingressi saranno scaglionati e contingentati, ma le persone più bisognose potranno ricevere l’affetto e la solidarietà della comunità che, insieme agli auguri, consegnerà un pacco dono e un pranzo natalizio da asporto.

Anche il cardinale Crescenzio Sepe parteciperà alle celebrazioni. Alle 13 sarà infatti presente nella chiesa di San Severino e Sossio, mentre la cantante Marina Bruno, accompagnata dal chitarrista Gianni Migliaccio, eseguirà alcuni canti natalizi della tradizione napoletana.

La comunità ha anche organizzato piccole carovane che raggiungeranno i senzatetto sparsi per la città per distribuire i pasti e doni. Altre distribuzioni verranno fatte nei giorni precedenti e successivi al Natale, raggiungendo 1.000 persone che vivono per strada.

Inoltre, 1.200 anziani poveri, 1.500 famiglie in difficoltà e i detenuti delle carceri di Poggioreale, Secondigliano e Pozzuoli riceveranno anch’essi un pacco regalo natalizio.

Un pensiero anche per i più piccoli, con libri dono per 200 bambini delle Scuole di pace. I bambini saranno anche parte attiva delle iniziative della Comunità di Sant’Egidio: i piccoli, infatti, prepareranno dei biglietti di auguri che verranno consegnati assieme ai doni agli anziani in istituto, tra i più colpiti dalla pandemia.

In questi mesi – ricorda la Comunità di Sant’Egidio – accanto la crescita della povertà, c’è stata anche una crescita parallela della solidarietà. Una moltiplicazione delle forze del volontariato e della società civile. Un segnale molto importante, che ha coinvolto giovani e giovanissimi, sportivi, professionisti, semplici cittadini. Anche senza tavolate e abbracci, la Comunità di Sant’Egidio prepara un Natale ricco di calore per i più fragili. Viene Natale, ed è davvero una luce in questo tempo reso difficile dalla pandemia, quella luce che da gioia e speranza a esistenze segnate dalla sofferenza e da vecchie e nuove povertà. Il segno di una città più umana che non lascia indietro nessuno”.