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NAPOLI – Presunti pagamenti al nero per la collaboratrice domestica, è bufera sul presidente della Camera Roberto Fico. «Il dovere della chiarezza è il minimo sindacale», così Osvaldo Napoli di Forza Italia. «Se la signora Imma è soltanto un’amica di casa Fico, come sostiene il presidente, perché mai le sarebbero stati pagati i contributi? È sempre per amicizia che le verrebbero corrisposti cash 500 euro al mese? E perché mai quell’amicizia, nel racconto della stessa signora Imma, si manifesta in precise fasce orarie della giornata? E davvero alla signora Imma sarebbe stato tagliato il compenso mensile, prima di 700 euro, per darne 200 a un immigrato ucraino senza permesso di soggiorno, tale Roman, che Fico avrebbe conosciuto a una fermata d’autobus? Se le risposte a queste domande fossero tutte positive, che cosa impedisce di pensare che il presidente della Camera abbia svolto in passato attività di “caporalato”? Troppo semplice e troppo facile – aggiunge – sarebbe l’ironia su questi comportamenti che, se troveranno riscontri incontrovertibili, avrebbero poco a che fare con il motto del partito “onestà, onestà, onestà”. Al presidente Fico il regolamento della Camera non impone nessun obbligo di riferire in Parlamento. Chissà se, invece, dovrà rispondere alla società privata della Casaleggio&associati per danni di immagine? Quello che è certo è che il M5S si conferma ogni giorno di più un movimento fatto non da marziani ma da poveri terrestri costretti ad arrabattarsi come tutti»0, conclude Napoli.

Non le manda a dire neppure il Partito democratico: «Il presidente della Camera Roberto Fico, secondo il servizio de “Le Iene” mandato in onda ieri sera, ha o ha avuto due persone pagate in nero a servizio nella casa di Napoli in cui abitualmente dimora». Lo scrive su Facebook Alessia Morani, dell’Ufficio di presidenza del gruppo Pd alla Camera, che prosegue: «Si tratterebbe di una donna italiana e di un ragazzo ucraino immigrato irregolare. Le giustificazioni addotte dalla terza carica dello Stato nell’intervista sono francamente incredibili: sulla donna, che riceve una paga di 500 euro con orari fissi quotidiani, dice che è una amica che frequenta casa. Ma è sul ragazzo ucraino che il presidente Fico dà il meglio di sé definendo il lavoro nero una sorta di beneficenza, un modo di sdebitarsi nei confronti del benefattore presidente della Camera. Io non credo che la terza carica dello Stato possa rimanere silente di fronte ad accuse così gravi – osserva l’esponente dem – perciò penso che il presidente Fico abbia il dovere di venire in aula a riferire e a dare spiegazioni, se ve ne sono». Intanto la compagine grillina fa scudo intorno al proprio esponente: «Esprimiamo la nostra solidarietà al presidente Roberto Fico, in queste ore oggetto di strumentali attacchi politici privi di fondamento. Non abbiamo nessun dubbio sulla sua condotta e sulla sua correttezza». Lo affermano i capigruppo del M5S, Giulia Grillo e Danilo Toninelli, con riferimento al servizio in cui viene ipotizzato che il presidente di Montecitorio abbia una collaboratrice domestica pagata in nero nell’abitazione dove alloggia quando si trova a Napoli.