- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – “Insigne è un calciatore che fa la differenza. In Italia è tra i migliori in assoluto. Bravo davvero e quest’anno ha messo la quinta, sta volando. Gol, assist, rientri difensivi, leadership, sta facendo tutto al meglio. Eppure ogni tanto leggo o mi riferiscono di qualche critica nei suoi confronti, soprattutto a Napoli e sinceramente non capisco. Insigne non si può criticare”. Lo ha detto Roberto Boninsegna nel corso di una lunga intervista a Repubblica con Giovanni Marino.

Il bomber dell’Inter e della Nazionale degli anni 70 ha parlato dell’imminente Napoli-Inter, ma anche dell’eterno dualismo Maradona-Pelè: “Come si fa nelle gare tra i migliori che arrivano testa a testa ci vorrebbe il fotofinish. Sì, un fotofinish della storia del calcio. Uno scatto per vedere chi dei due è arrivato davanti all’altro…Voglio dire, davvero, è impossibile. Siamo davanti al Calcio con la maiuscola, signori. Mah sì, Pelè era più completo, ma Maradona decisamente più spettacolare, unico nel suo genere di gioco. Eh sì, faceva tutto col sinistro, ma cosa faceva ragazzi, cosa faceva…”

E sulla finale persa col Brasile dall’Italia a Mexico 70 è andato giù duro criticando la guida tecnica: “Lo staff guidato da Ferruccio Valcareggi lasciò Gianni Rivera, che aveva vinto il Pallone d’Oro, non so se mi spiego, in panchina sino a 6 minuti dalla fine! E anche Dino Zoff, che poi nell’82 avrebbe trionfato in Spagna, rimase in panca. Ma l’errore di non schierare Rivera fu clamoroso…anche la storia della staffetta…ma dai: era ampiamente noto e dimostrato che Sandro Mazzola e Rivera potevano tranquillamente giocare assieme. E che erano una forza. Ci rinunciammo. Che gran regalo per il Brasile di Pelè. E perdemmo…”. Boninsegna ha anche rievocato il celebre gol al Napoli dove rischiò di rompersi la testa per un intervento di Panzanato: “Ma era un amico e ci ridemmo su…”