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Napoli – Non ce l’ha fatta il giovane Raffaele Santagata, 18enne napoletano originario di Melito di Napoli, comune a nord della città, e calciatore del Casarano Calcio, squadra pugliese militante nel campionato di serie D

“Lello”, così come lo chiamavano gli amici, aveva subito nelle scorse settimane un delicatissimo intervento chirurgico alla testa ed era finito in coma. Le preghiere di familiari, amici e tifosi del Casarano non sono però servite a salvargli la vita. Il giovane è deceduto nelle scorse ore lasciando tutti nello sconforto più totale. Santagata si è ammalato lo scorso novembre con il Casarano che ha tenuto sempre lo stretto riserbo sulle reali condizioni del ragazzo.

A ricordarlo il presidente del club pugliese Giampiero Maci: “Ci lascia per sempre un ragazzo che abbiamo conosciuto solo quattro mesi fa, ma che ci aveva immediatamente colpito per la sua spontaneità, amore per lo sport e per la vita. Personalmente porterò tra i miei ricordi più belli un viaggio in macchina da Bari a Casarano nel momento in cui, con grande entusiasmo, Lello accettò di tesserarsi con la nostra società… un viaggio in cui mi parlava della sua breve ma già intensa esperienza fuori dalla sua Napoli per abbracciare il sogno di diventare calciatore …. mi colpì la sua straordinaria maturità a dispetto della sua giovanissima età, la sua passione per questo sport e la sua grande curiosità per tutto ciò che lo circondasse … ricorderò poi  le sue movenze in campo da calciatore già  esperto … in pochi mesi questo sfortunato ragazzo ha avuto modo di ricordare a noi tutti valori ineguagliabili. Alla sua mamma e al suo papà un abbraccio immenso dalla famiglia rossazzurra! Ciao Lello…”.

Anche il sindaco di Melito, Antonio Amente, ricorda il 18enne, originario del rione ex 219. “Trovare le parole giuste in questi momenti è quanto mai difficile. Impossibile, invece, farsi una ragione di come si possa morire a 18 anni. Lello era un ragazzo di Melito. Un giovane come tanti, con un’amore infinito per il calcio e con il sogno di sfondare in un mondo affascinante quanto balordo come quello del pallone.
Dopo aver subito un delicatissimo intervento chirurgico alla testa, Lello era finito da due settimane in coma. Ha lottato con tutte le sue forze, ma nel primo pomeriggio di quest’oggi il suo cuore ha smesso di battere, azzerando le speranze di familiari ed amici, che in questi giorni non hanno mai fatto mancare il proprio affetto nei sordi e muti corridoi dell’ospedale Cardarelli. Ora che ha smesso di soffrire, sono certo che Lello continuerà a correre dietro ad un pallone. Lo farà nella pace del cielo, circondato dagli angeli, vegliando su familiari ed amici, oggi straziati dal dolore. Riposa in pace Campione!”