- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Continuano le minacce alle ambulanze del 118 affinché spengano le sirene. E’ successo a Napoli, come conferma il presidente dell’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, Manuel Ruggiero, ai microfoni de LaPresse. “Quello che è successo all’ambulanza 118 di Pietravalle è davvero una cosa aberrante, è stato intimato di spegnere le sirene in quanto le sirene davano fastidio al quartiere. Si sono affiancate due persone sul motorino, hanno bussato al vetro dell’ambulanza e hanno esclamato: o spegni le sirene o ti sparo”, spiega Ruggiero. Il presidente sottolinea come la pressione sugli operatori sanitari sia pesante. “Questo non è un modo di lavorare tranquillo, noi dobbiamo essere lucidi durante il nostro lavoro perché andiamo a salvare la vita delle persone. E sotto queste minacce non si lavora assolutamente in maniera tranquilla. Queste aggressioni giorno per giorno mettono paura ai colleghi che sempre di più stanno scappando dal servizio. C’è una desertificazione del servizio 118 in cerca di un ambiente lavorativo più tranquillo, a due passi indietro dalla prima linea”.

Ruggiero spiega che si tratta “dell’ottava aggressione all’inizio dell’anno a cui “si sono unite le aggressioni social, ovvero le aggressioni che vengono fatte sui canali social da parte dei negazionisti, di persone che negano l’esistenza del virus. Addirittura siamo stati accusati di accendere le sirene solo a scopo intimidatorio per mettere paura alle povere persone anziane. Non è assolutamente vero: noi accendiamo le sirene rispettando il codice della strada e rispettando il codice del 118“, spiega. “Già da tempo, con la nostra associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate’ chiediamo al Governo il riconoscimento della qualifica di pubblico ufficiale, una qualifica che ci permetterebbe di lavorare in maniera tranquilla e di assicurare alla legge i facinorosi e le persone che ci aggrediscono. Il nostro motto è sempre stato aiutateci ad aiutarvi. E mai come oggi è così vero e incisivo”.