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Napoli – Trentamila euro in cambio di un posto nella Polizia Municipale di Napoli. E’ quello che si evince in un video pubblicato da Il Mattino in cui ci sono tre uomini che parlando del concorso pubblico e di come truccarlo. Nel filmato avviene uno scambio di soldi tra l’aspirante vigile e un sedicente membro della polizia municipale. Ma probabilmente è tutta una truffa e a denunciarla è lo stesso presunto acquirente.

Le immagini infatti provengono da una telecamera nascosta e sono state registrate dallo stesso denunciante, le cui dichiarazioni scagionerebbero da ogni coinvolgimento la Polizia Municipale: “Ho la sensazione di essere stato truffato, dopo aver dato i soldi, quell’uomo che mi era stato portato da una persona che ritenevo essere amica, è letteralmente sparito”. L’accordo consisteva in ben 30 mila euro da pagare per ottenere il posto di lavoro. Infatti il presunto agente della Polizia Municipale millantava forti conoscenze nella commissione d’esame con le quali avrebbe potuto truccare tranquillamente il concorso secondo una prassi ormai consolidata. Nel video afferma: “Fanno tutti così. Una volta, negli anni Ottanta, ai miei tempi, c’erano i partiti politici, si entrava con la raccomandazione politica; dopo di noi, invece, si è cominciato a pagare, senza soldi non si entra“. E il pagamento doveva avvenire in due tranche: diecimila euro subito (parte dei soldi che vengono immortalati nella registrazione clandestina); e ventimila euro dopo il superamento del concorso, una volta indossata la divisa.

La denuncia è stata presentata a Settembre 2018 e le indagini, eseguite dal pool mani pulite coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio, sono ancora in corso. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro e il procuratore Giovanni Melillo ha perfino istituito una sorta di gruppo di lavoro che si occupa proprio della gestione dei concorsi pubblici. Inoltre al vaglio degli inquirenti vi è anche un presunto messaggio di minacce che sarebbe stato indirizzato dal sedicente casco bianco all’aspirante agente, di fronte alla protesta di riottenere i soldi versati nel corso della riunione immortalata dalla telecamera nascosta.