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Napoli è in subbuglio contro De Laurentiis. Il malumore dei tifosi partenopei nei confronti del presidente è esploso con la chiara manifestazione di insofferenza da parte di una fetta di tifoseria chiaramente espressa con alcuni striscioni di contestazione esposti in città, e continuata dopo la gara col Frosinone allo Stirpe con la contestazione alla squadra e il brutto gesto della maglia di José Maria Callejon rifiutata dagli ultrà. 

Non si placano le polemiche nella diatriba tra i tifosi e il presidente, ad aumentarle anche la scelta del club in merito ai biglietti della prossima sfida interna contro il Cagliari al San Paolo. La società, infatti, alza i prezzi dei ticket per la sfida contro i sardi. Il costo è doppio rispetto a quello imposto la settimana scorsa contro l’Atalanta, che era di 12 euro, e di poco inferiore a una gara di cartello, in cui quest’anno per una curva bisognava pagare 40 euro.

E’ partita ieri mattina la vendita dei biglietti, e sono partite anche le polemiche sui social per i prezzi annunciati dal club. La decisione di aumentare il costo dei biglietti, dunque, appare un vero e proprio messaggio di Adl ai gruppi ultrà. E così, mentre Ancelotti prepara a Castel Volturno la sfida contro i sardi, a Napoli esplodono nuovamente le polemiche contro il club. Alcuni protestano ma molti affermano che la decisione di DeLa, che non conferma ufficialmente alcun legame del prezzo con le proteste, sarebbe una “giusta punizione” per i gesti degli ultimi giorni.

Non è solo un “caro biglietti”, c’è di più dietro l’aumento dei ticket per le partite al San Paolo. C’è la volontà, quasi impossibile da realizzare, di De Laurentiis di cambiare la natura delle curve napoletane. Evidentemente lo stadio che sogna il patron è pieno di famiglie, ma soprattutto senza ultras. Già perchè questo tipo di politica dei biglietti si inserisce nella battaglia contro la tifoseria organizzata ingaggiata da De Laurentiis. Con un rischio sullo sfondo molto pesante: perdere l’attaccamento dei tifosi partenopei alla loro squadra. Ma lo stadio, nonostante i progetti del presidente, non sarà mai un teatro. Forse è arrivato il momento di trovare un punto d’incontro e andare oltre la contestazione per riportare l’entusiasmo per il Napoli tra tutti i tifosi.