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Napoli – Italia viva, il movimento politico di Matteo Renzi, a Napoli era partito con il piede giusto: niente capibastone, niente ras delle tessere, tanta partecipazione spontanea alle prime manifestazioni. Poi, qualche intoppo: l’adesione di Carmine Sgambati, consigliere comunale di Napoli, fedelissimo del sindaco Luigi De Magistris, ha fatto fuggire via tanti militanti della prima ora.

Non solo: le temerarie dichiarazioni di Gennaro Migliore, deputato di seconda fila alla perenne ricerca di un po’ di visibilità sui media, e di Ettore Rosato, coordinatore nazionale che nulla sa di Napoli e della Campania, hanno fatto capire che Italia viva si colloca contro il governatore uscente, Vincenzo De Luca; al tempo stesso, come ha detto lo stesso Rosato “alle regionali si presenterà con una propria lista”. E con chi andrebbe ad allearsi? Con il centrodestra a trazione leghista? Non si sa: quello che si sa è che anche la posizione di Sgambati è assai ambigua, in quanto il neoacquisto renziano, al di là degli insulti che rivolgeva, baldanzoso, a Renzi e alla sua famiglia, risulta ancora in maggioranza a Napoli.

Italia viva, quindi, parte in maggioranza a Napoli, con De Magistris, e all’opposizione di De Luca in Regione Campania, insieme al centrodestra e al M5s: un pasticcio senza precedenti. Come uscirne? Ci permettiamo un suggerimento non richiesto: occorre individuare una figura in grado di tenere saldamente il timone della imbarcazione nei prossimi 18 mesi, quando ci saranno prima le regionali (primavera 2020) e poi le comunali di Napoli (primavera 2021, salvo imprevisti). L’uomo giusto? Graziella Pagano. Proprio lei, la “leonessa”, fiera avversaria di De Magistris, in eccellenti rapporti con De Luca, con la esperienza politica che la caratterizza, sembra l’unica esponente di Italia viva in grado di affrontare queste sfide: ne ha vinte, nel suo percorso umano e politico, tantissime, e molto più difficili.

Graziella Pagano, vicinissima al presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, più volte senatrice della Repubblica, per il Pds e i Ds, ex eurodeputata, assessore e consigliere comunale a Napoli, sarebbe la scelta migliore (con la minuscola) per scongiurare il rischio che Italia viva, in Campania, finisca per diventare una specie di scialuppa di salvataggio di personaggi in cerca d’autore.