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Napoli – La tensione è palpabile per il match di Champions League di domani Napoli e Manchester City che si disputerà in un San Paolo infuocato. Maurizio Sarri è molto carico ma anche un po’ polemico verso chi lo definisce provinciale  anche se il suo calcio è tutt’altro.

Parla di un avversario temibilissimo ma non imbattibile. “Loro – dice Sarri –  hanno una capacità d’impatto alla partita devastante. Mai ho visto uscire una squadra dalle nostre pressioni come hanno fatto loro. Dobbiamo cercare di portarli al risultato in bilico, dove loro non sono abituati“.

Alla sfida di domani si presenterà una squadra per molti definita imbattibile ma il tecnico azzurro non si butta giù e incalza: “Nel calcio le squadre imbattibili non esistono ma domani affrontiamo la miglior d’Europa, allenata dal miglior allenatore del mondo. Sappiamo di poter creare difficoltà al Manchester ma in difesa dobbiamo essere straordinari per provare a portarli nell’acqua alta, arrivando a metà gara in bilico, cosa a cui non sono abituati“.

Se per la partita d’andata il tecnico azzurro sperava di vedere “le sue facce di c….o” palleggiare in faccia al City,  “domani – dichiara il tecnico azzurro – non chiedo una faccia ai miei giocatori, vorrei però vedere le loro facce impaurite in campo. Il City – ha piegato Sarri ha una capacità di impatto alla partita devastante e hanno segnato un numero impressionate di gol nei primi 20′. Quindi o chiediamo all’Uefa di cominciare al 21′ o dovremo partire diversamente dalla gara d’andata. Speriamo che il San Paolo ci aiuti in questo. Sulla carta il Manchester City dovrebbe vincerle tutte e chi fa punti contro di loro acquisisce una posizione di vantaggio nel girone. Ma è chiaro che la gara decisiva per noi sarà quella con lo Shakhtar“.

L’imbarazzo è visibile negli occhi del tecnico azzurro quando la sua bravura viene paragonata a quella di Guardiola o di Arrigo Sacchi e il suo Napoli a quello di Maradona. “Il paragone con Guardiola? Lui è un mostro sacro, non posso paragonarmi a lui visti tutti i trofei che ha vinto. Mi piace la sua filosofia di come conduce la partita, di come la sua squadre esce dalla difesa in maniera pulita, di riconquistare palla in maniera rapida. Mi piacciono tante cose che fa la sua squadra. Ripeto, stiamo parlando di uno di quegli allenatori che quando lasceranno l’attività avrà cambiato il modo di vedere il calcio. Paragone con Arrigo Sacchi? Beh, mi sembra un’offesa per lui. Parliamo di uno che ha cambiato il calcio per decine e decine di anni, ha vinto tutto e ha trasformato in campioni giocatori come Van Basten, Gullit, Baresi? Tutti sono diventati grandi grazie ad Arrigo Sacchi. Se io invece mi ritirassi ora, resterei uno che non ha vinto nulla, e quindi forse non sarei ricordato da nessuno“.

Poi il coach azzurro, anche se simpaticamente provocato, non ha voluto rivelare quello che ha detto nello spogliatoio: “Se parlassi in conferenza stampa come parlo alla squadra sarebbe un bip continuo” ha detto con un sorriso, spiegando poi: “Mi piacerebbe che domani fosse decisivo uno che non e’ mai alla ribalta, che uno che non ha mai segnato facesse il gol partita“.