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Napoli – “I nostri bimbi li avevano già visti i topi, ma non gli avevano creduto. Ora che l’ha visto una maestra si sono resi conto che è vero”. Questa è la rabbia della mamma di un alunno di una scuola di Barra, quartiere della periferia est di Napoli, uno dei diversi luoghi critici dell’emergenza rifiuti, che ha avuto un nuovo culmine a ridosso della fine delle festività natalizie.
La storia – raccontata da Il Giornale – comincia martedì scorso quando una docente, nel plesso “Caruso” dell’istituto comprensivo Rodinò, lancia l’allarme topi. L’edificio per settimane è stato costretto a convivere con i rifiuti accumulati nell’area antistante adibita a parcheggio. Ed evidentemente i cumuli di spazzatura hanno attirato i topi. Le mamme hanno agito subito, non facendo entrare i propri figli e manifestando ieri fuori la scuola chiedendo a gran voce dei provvedimenti.

Alla fine di una riunione avvenuta tra i rappresentanti dei genitori, la dirigente scolastica e il vicepresidente della VI Municipalità (nella quale ricade il quartiere barra) si è riusciti a risolvere l’emergenza chiamando l’asl per effettuare la derattizzazione. Ma l’altro problema enorme resta lì, a due passi. Come in tanti altri punti della città: tonnellate di rifiuti.

Mercoledì scorso la situazione era critica: ben 300 tonnellate di rifiuti erano sparsi per la città. Nelle due notti scorse, con lo sforzo anche della Regione che ha autorizzato “Asia” a convogliare 200 tonnellate di rifiuti al giorno direttamente nell’inceneritore di Acerra bypassando gli Stir locali pieni e della partecipazione dello Stir di Caivano, che riceverà parte dei rifiuti del capoluogo, si è riusciti a togliere almeno una centinaia di tonnellate dalle strade. Ma molte zone restano ancora in condizioni critiche: le periferie est ed ovest tra Pianura, Soccavo, Barra e Ponticelli, alcune zone di Posillipo, i Quartieri Spagnoli e un po ovunque i bidoncini della raccolta differenziata porta a porta non vegnono prelevati da tanti giorni. Il sindaco Luigi De Magistris rassicura i napoletani sulle tempistiche e contemporaneamente si difende dagli attacchi: “entro domenica bisogna recuperare quelle 300 tonnellate a terra. Se non recuperiamo per quella data qualcuno sta prendendo in giro i napoletani e non è certo il Comune. Finalmente abbiamo ottenuto le quote che la regione doveva garantire da settimane”.