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Napoli – A Napoli la giornata inizia con lo slogan “Ripartire dal lavoro” gridato a gran voce da Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania, Doriana Buonavita, segretaria generale Cisl Campania e Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.

In occasione della giornata di mobilitazione nazionale indetta da Cgil, Cisl e Uil per oggi venerdì 18 settembre a Napoli è previsto l’appuntamento in piazza Dante dalle ore 9.30. Nel corso della mattinata si alterneranno le relazioni di Giovanni Sgambati, di Doriana Buonavita, agli interventi di delegati divisi per territori e categorie. Chiuderà poi Maurizio Landini.

Dalla piazza di Napoli arriverà un messaggio forte. Se il Governo nazionale pensa di non convocare le parti sociali, se per il sindacato non c’è un ruolo centrale di coinvolgimento, proseguiremo con le mobilitazioni”.  E’ quanto hanno affermato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Campania Nicola Ricci, Doriana Buonavita e Giovanni Sgambati.

Continueremo a pretendere che le risorse in campo siano al centro dell’attenzione delle politiche del Governo nazionale e territoriale soprattutto per quel che riguarda il Mezzogiorno che non ha più bisogno di misure assistenziali, ma di progetti concreti. Non possiamo perdere l’opportunità dei 209 miliardi del Recovery Fund, né rinunciare alle risorse del Mes per la Sanità. Occorrono politiche di sviluppo, investimenti importanti e strutturali. Ma va anche riaffermata la centralità dei contratti, la loro applicazione e il rinnovo nella parte salariale e dei diritti”, continuano.

Ci attendiamo delle risposte dal Governo su come intenderà agire in tempi brevi. In Campania occorre fare presto, frenare la caduta del sistema industriale e dare soluzione alle tanti crisi dei siti regionali, creare occupazione e salvaguardare quella che c’è – hanno proseguito Ricci, Buonavita e Sgambati – dare voce agli invisibili perché non tracciabili, al mondo del precariato, tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori, investire nella sanità del territorio, investire in cultura e istruzione e in un piano per  l’ammodernamento digitale e infrastrutturale diffuso”.