- Pubblicità -
Tempo di lettura: < 1 minuto

Picchiato a morte e abbandonato per tre mesi all’interno di una mensa di un palazzo di proprietà di Nino Capaldo, 57enne di Frattamaggiore che si trovava agli arresti domiciliari perchè stava scontando una pena per un omicidio commesso nel 2014 a Mondragone. 

Entrano in campo anche i Ris di Parma per fare luce sulla morte di Massimo Lodeserto, trovato senza vita lo scorso 4 dicembre in un palazzo di via San Massimo a Torino. I militari sono stati chiamati a scandagliare le cantine dello stabile per rilevare tracce rilevanti e provare a ricostruire la dinamica del fatto. Possibili anche controlli all’interno della casa di Capaldo che ha confessato l’omicidio per una questione di soldi, 100mila euro, che l’uomo avrebbe preso da un’attività che gestiva insieme all’omicida.

Immagine di repertorio

Leggi anche

Cadavere in cantina, presunto killer un pregiudicato