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Napoli – Sarà presentato martedì 5 novembre alle ore 18:30 a Ottaviano, presso la sala consiliare “Pasquale Cappuccio”, in piazza municipio nr 1, il libro “Pittat’” di Riccardo Giammarino.

La passione per una squadra di calcio si può raccontare in tanti modi e Riccardo Giammarino, con il suo Pittat, ha scelto l’originale percorso delle scritte e dei murales dedicati al Napoli e ai suoi campioni.

Un lavoro paziente, appassionato portato a termine dopo aver girato la città, da Fuorigrotta a Posillipo, dal centro storico alle periferie. Un racconto scritto per “provare a raccontare le forti emozioni che la squadra ha trasmesso alla sua gente nel corso degli anni, cercando di ascoltare quel che i muri possono ancora testimoniare”.

 In fin dei conti sin dall’antichità i muri hanno raccontato la storia delle varie civiltà che hanno popolato la terra, principalmente attraverso disegni e immagini che ne hanno narrate le gesta. Poi questo modo di comunicare si è evoluto ed è stato fatto proprio dalle fazioni politiche per difendere ideali ed esprimere dissensi. Non a caso qualcuno ha coniato il detto “muri puliti, popoli muti”. Ma cosa succede quando una squadra di calcio si fonda letteralmente con la civiltà locale? Se diventa l’ultimo baluardo in difesa dell’identità della città? Napoli ne è una grande testimonianza, non solo con i risultati della “domenica” che condizionano l’intera settimana della città, ma anche con il racconto popolare che si può trovare sui muri dei diversi quartieri composto da scritte e murales di pregevole fattura.

Un modo per raccontare una passione, l’ammirazione, il tripudio nei confronti dei propri beniamini e, allo stesso tempo, il dissenso per chi viene considerato, alla stregua di una riproposizione evangelica, un traditore. Il libro di Riccardo Giammarino, insomma, racconta anche uno stato d’animo della città e della tifoseria, sintetizza la storia della pelota tramandata di padre in figlio, di generazione in generazione.