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“Quando metto la divisa mi sento più vicina a lui”: non è stata una scelta facile, per Giuliana Ghidotti, indossare la divisa della Polizia di Stato, una divisa che aveva cucita addosso il marito, l’agente scelto Pasquale Apicella, ucciso il 27 aprile 2020, a Napoli, mentre cercava di fermare la folle fuga di tre ladri di etnia rom.

Giuliana ammette che fare quella scelta, diventare un poliziotto, è stato difficile. Un’opportunità per molti che è diventata una scelta d’amore per lei. “L’amore di Lino per la
Polizia era così forte – ricorda – che rifiutare di diventare anch’io un agente sarebbe significato mancargli di rispetto. E allora ho accettato”.

Ed è stato così che Giuliana, dopo avere frequentato un corso riservato ai familiari delle vittime del dovere presso la Scuola Allievi di Caserta, è diventata un agente della Polizia di
Stato. E per far capire bene quanto Lino teneva alla giustizia e alla legalità rivela che il figlio, già all’età di tre anni, conosceva a memoria la storia del giudice Giovanni Falcone:
“Gliel’ha raccontata il padre e lui ancora oggi la conosce a memoria: questo era mio marito”.