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Napoli – Venivano segregati e poi picchiati. Le testimonianze sono terrificanti, allucinanti solo ad ipotizzarli. «Questo processo non è neanche iniziato e già rischia di andare verso la prescrizione, ecco il motivo per il quale noi vigileremo dall’inizio alla fine affinché tutto proceda secondo la legge e senza ostacoli». Per questo motivo è stato organizzato un sit-in di protesta nel piazzale tra il carcere di Poggioreale e il Tribunale di Napoli dall’associazione che riunisce gli ex detenuti napoletani in occasione della prima udienza del processo a carico di 12 agenti penitenziari accusati di presunte violenze commesse nella cosiddetta “Cella zero” del carcere di Poggioreale, dove secondo l’accusa che ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti, si picchiavano i detenuti per punirli di comportamenti contrari alle regole o per semplici diverbi.

«Qui dentro – ha detto il responsabile dell’associazione ex Don, Pietro Ioia – si sta giudicando l’operato di 12 agenti per i quali, se ritenuti colpevoli, chiediamo che venga applicata la legge così come è stato fatto per tutte le persone che oggi sono in carcere. La Cella zero di Poggioreale è stata per anni utilizzata per punire i carcerati che lì venivano denudati e pestati e alcune volte è capitato anche a me – ha detto Ioia – Se è giusto che chi sbaglia debba pagare non è accettabile che ciò avvenga in luoghi e modi che non hanno nulla di umano e che sicuramente non sono utili alla riabilitazione».