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Modena – E’ napoletano l’aggressore, o addirittura serial killer, l’uomo arrestato a Modena con l’accusa di aver violentato e ucciso una donna il cui corpo è stato trovato carbonizzato in una zona vicino al fiume Panaro. Si tratta di Raffaele Esposito, 34enne partenopeo, cuoco di professione. Le indagini sono partite il 10 settembre ma, dato lo stato del cadavere, è stato difficile identificarlo. L’autopsia aveva stabilito che si trattava di una donna di circa 30 anni ma nient’altro. Il piercing sul labbro ha permesso di poter stabilire che si trattava di una donna rumena della quale era stata denunciata la scomparsa. Decisivo un frammento di un libro di scuola sul quale era impresso il nome della figliastra. Si tratta di Vasilica Nicoleta Neata, prostituta rumena. La conferma è arrivata da un chiodo endomidollare che le era stato impiantato dopo un incidente stradale e in Italia ne sono stati impiantati solo due. Le indagini hanno portato al cuoco partenopeo che è sospettato di essere l’autore di un’aggressione sessuale in un garage di Zocca e di un tentativo di sequestro a Savignano sul Panaro. Secondo gli inquirenti, la donna sarebbe stata uccisa in un luogo differente rispetto al ritrovamento e si presume che sia stata soffocata oppure presa a bastonate. La salma è stata trovata senza gli arti ma, con tutta probabilità, ciò dovrebbe essere dovuto alla presenza di animali selvatici in zona. Profilo border line quello di Esposito che è accusato di omicidio, tentato sequestro e violenza sessuale e che, secondo gli inquirenti, avrebbe potuto delinquere ancora. Dopo il tentato sequestro, il cuoco napoletano era stato già arrestato e la nuova ordinanza di custodia gli è stata notificata direttamente in carcere. Gli investigatori ritengano di aver ricostruito il percorso criminale dell’Esposito. Il 24 agosto, a Zocca, avrebbe violentato una ragazza che lui conosciuta dopo averla bendata e imbavagliata. La notte tra il 29 e il 30 agosto avrebbe ucciso la prostituta rumena e il 2 settembre avrebbe tentato di sequestrare una diciottenne a Savignano sul Panaro presentandosi come un appartenente alle forze dell’ordine. L’uomo ha ammesso la violenza sessuale, le telecamere di un’abitazione lo incastrano per quanto riguarda il tentativo di sequestro, mentre per l’omicidio Raffaele Esposito ha accusato un gruppo di uomini di colore assumendosi solo la responsabilità di aver bruciato il cadavere per paura.