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Napoli – Non è passato inosservato, neanche al Cremlino, il murales con il volto di Fedor Dostoevskij disegnato a Napoli per protestare contro la decisione, poi annullata, di sospendere un corso sul grande scrittore russo all’università Bicocca di Milano. Il presidente Vladimir Putin, durante un collegamento video per una cerimonia di premiazione con le personalità della cultura russe, che si è tenuto nei giorni scorsi, ha elogiato l’autore dell’opera, Jorit, che sta terminando il disegno sulla facciata dell’Istituto Tecnico Industriale Righi di Fuorigrotta.
Penso che molti sappiano, abbiano visto, come a Napoli un artista di strada di recente abbia dipinto sul muro di un palazzo il ritratto dello scrittore russo Fedor Dostoevskij, ormai cancellato in Occidente – ha detto Putin -. Dà ancora speranza, attraverso la simpatia reciproca delle persone, attraverso una cultura che collega e unisce tutti noi, la verità sicuramente si farà strada”.
Putin ha affermato che l’Occidente “sta cercando di cancellare la cultura russa“, con il divieto dell’utilizzo di “opere di grandi compositori come Pyotr Tchaikovsky, Dmitry Shostakovich e Sergei Rachmaninov” e la cancellazione di manifesti e libri. “L’ultima operazione così massiccia per distruggere la letteratura indesiderata è stata condotta in Germania dai nazisti”, ha sottolineato ancora il leader russo.

Immediata la risposta di Jorit.

Assurdo, Putin parla del murale di Dostoevskij a Napoli! E’ mai possibile che sono riuscito a fare più io, semplice cittadino, per la pace con un murale che il nostro governo?;”. E’ il post critico dell’artista campano Jorit, all’anagrafe Ciro Cerullo, che commenta così l’elogio del presidente russo alla sua opera disegnata sulla facciata di una scuola napoletana.
Mi sorge il dubbio, ma se Putinsi apre” all’Occidente con un semplice murale, cosa farebbe in caso di proposte di cessate il fuoco serie? – aggiunge Jorit – Ma non è che in fondo in fondo ai nostri leader questa guerra fa quasi comodo? Sono domande eh… in realtà sono abbastanza sconvolto per questa cosa”.

Il post di Jorit si conclude con un riferimento alle polemiche sulle posizioni assunte dai vari commentatori nei confronti di Mosca: “3…2…1… Jorit filo Putin!”.
Jorit aveva spiegato lo scorso 16 marzo in occasione della presentazione del murales di voler “lanciare un messaggio da un piccolo ma grande istituto di Napoli e cioè che solo con la cultura si comprendono le cause delle guerre e si costruisce la pace. La cultura è un valore universale per cui anche l’opera di Dostoevskij è patrimonio dell’umanità”.
Vogliamo dire no al riarmo, troviamo piuttosto una soluzione diplomatica – aveva aggiunto da Salerno dove aveva partecipato alla presentazione di un’altra sua opera – tutti quanti noi che guardiamo con stupore e paura tutti gli eventi che sembrano molto più grandi di noi. Pensiamo di non poter far nulla e invece non è così perché con il contributo di tutti possiamo costruire la pace. Ancora non abbiamo imparato dalle lezioni del passato quanto sia importante mantenere una pace e una fratellanza vera”.