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Napoli – Alle 21 in punto un forte boato ha scosso la calma apparente di via Campana a Qualiano. In quel momento i Gis dei carabinieri, il reparto speciale abituato ad intervenire nei momenti di emergenza, ha fatto detonare una piccola bomba per aprire la porta di ingresso e poi ha esploso cariche stordenti. È finito così, dopo dieci ore, il lunghissimo assedio di Pasquale De Falco, il 37enne laureato in Economia che voleva fare il fiscalista ma che depresso per un amore sbagliato è caduto nel baratro senza più rialzarsi. Alle 11 ha imbracciato il fucile del padre cacciatore e ha fatto fuoco tre volte contro la madre Teresa Licciardiello, 67 anni, casalinga. Il padre Antonio, 74 anni, era fuori ma lo avrebbe voluto uccidere così come ha riferito allo zio Massimo che ha provato, con l’aiuto dei carabinieri, a farlo riflettere e ad arrendersi. Dopo dieci ore i Gis, arrivati via elicottero da Livorno hanno fatto irruzione e lo hanno arrestato. Era illeso.

Quando è stato portato in auto familiari e abitanti della zona hanno colpito l’auto dei carabinieri urlando offese contro di lui. Nessuno poteva mai pensare che sarebbe arrivato ad un gesto così estremo anche se quattro anni fa ha provato a suicidarsi lanciandosi dal balcone di casa che affaccia sul corso principale della cittadina a nord di Napoli. «Ho sentito tre colpi di pistola e poi altri due e ho chiamato i carabinieri», ha raccontato un testimone oculare che era sul posto nel momento della sparatoria. La zona è stata presidiata dai carabinieri che hanno evacuato anche le case accanto mentre i cecchini dell’Arma hanno presidiato la zona dall’alto perché c’era il rischio che l’uomo potesse fare fuoco. È stato arrestato su decreto di fermo emesso dalla procura di Napoli Nord per il reato di omicidio.