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Napoli – È stato un attimo, un attimo durato un’eternità. Mentre giocava a calcio in strada ha sentito un colpo e poi si è accasciato a terra sotto gli occhi attoniti dei suoi amici. Un colpo secco che lo ha preso alla natica destra ma pochi centimetri più in alto e sarebbe stata la fine. Poteva morire, poteva restare paralizzato. Un quattordicenne è stato ferito a Napoli nel corso di un agguato di camorra perché si è trovato nella traiettoria dei killer che invece volevano ammazzare un ex pentito, Mario Centanni, 41 anni, della zona di Miano. I killer che sono entrati in azione in piazza Tafuri a Marianella, ieri sera alle 19,30, hanno sbagliato mira e hanno colpito il ragazzino. Domani mattina sarà operato: i medici dell’ospedale San Giovanni Bosco, proveranno ad estrargli l’ogiva che ha nel gluteo. Al momento, tra grandi sofferenza e a pancia sotto, il ragazzino racconta a stento quello che ha subito. Come a Kabul, in Siria, a Damasco, come in una città in guerra Napoli ancora una volta soffre a causa di killer pazzi che fanno fuoco tra ragazzini. Incuranti di quello che può accadere come quanto il 2 settembre del 2015 a piazza Sanità fu assassinato per errore un 17enne, Genny Cesarano. La sua colpa fu quella di trovarsi nella traiettoria dei killer del clan Lo Russo che voleva terrorizzare con una “stesa” i nemici che si erano lì radunati. Sempre dei Lo Russo si tratta, ma questa volta hanno agito nel loro quartiere, a Marianella, zona a nord di Napoli, al centro di fibrillazioni per il controllo delle piazze dello spaccio di sostanze stupefacenti.