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Napoli – Dopo il clamoroso flop della scorsa settimana, la giustizia accelera di scatto e per il boss Nicola Rullo arriva la condanna a dieci anni di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Per il 49enne ras, indicato come l’attuale reggente del potente clan Contini dell’Arenaccia, il verdetto della Cassazione è arrivato nel pomeriggio di oggi, a pochi giorni di distanza dalla scarcerazione per decorrenza dei termini.
Con la sentenza appena emessa dai giudici della Seconda sezione della Suprema Corte diventa dunque definitiva la condanna a dieci anni di reclusione. Rullo, imputato per racket aggravato dall’articolo 7, era reduce da un processo turbolento e dall’incedere incerto. In primo grado, infatti, “’o nfamone” aveva ottenuto la piena assoluzione. Il copione non si era però ripetuto in secondo grado, dove il ras aveva invece incassato la prima condanna. A un anno di distanza quel verdetto è diventato definitivo: la permanenza di Rullo nel carcere di Secondigliano si preannuncia quindi ancora molto lunga. La scorsa settimana il ras del Borgo Sant’Antonio era però tornato a piede libero per decorrenza dei termini di fase. Un processo lumaca, impantanatosi tra il verdetto di secondo grado e la Cassazione, che aveva innescato il clamoroso colpo di scena. Dopo appena 24 ore il “padrino” del clan Contini era comunque tornato dietro le sbarre, raggiunto da un decreto di fermo emesso dalla Procura di Napoli poi convalidato dal gip, per una vecchia vicenda di traffico di sostanze stupefacenti.