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Napoli – Negli ultimi tempi si sta assistendo ad un qualcosa di nuovo, bar e locali non riescono più a trovare manovalanza per i propri turni massacranti. Da un lato c’è chi, come Salvini, sostiene che è colpa del RdC, mentre dall’altro ci sono i lavoratori che sono stufi marci di essere sottopagati e sfruttati fino al midollo in queste misere condizioni di lavoro.

Stiamo assistendo quindi ad una vera e propria battaglia di tiro alla fune. Imprenditori che cercano di portare la corda a loro favore e lavoratori che fanno altrettanto. Quel che è certo però è che ora è chiaro a tutti lo sfruttamento di alcuni proprietari nei confronti dei dipendenti. 

Fino a poco tempo fa infatti questa dinamica veniva nascosta dal fatto che i cittadini non potevano fare a meno di lavorare, anche se in condizioni disperate e per pochi euro. Si accettavano tutte le richieste pur di poter sfamare la propria famiglia senza un minimo di welfare. Oggi invece con il Reddito di Cittadinanza è venuto a galla, con grande risalto mediatico, ciò che hanno vissuto in molti.

Le persone sono stufe di lavorare per 12 ore con una paga da due euro l’ora. Se le cose dovessero quindi proseguire su questi binari gli “sfruttatori” non avranno altra scelta che alzare i salari e migliorare le condizioni di lavoro dei propri dipendenti che attualmente percepiscono il RdC.

La denuncia dei Sindacati

A tal proposito il sindacalista Giuseppe Alviti ha attaccato pubblicamente il Segretario della Lega Matteo Salvini a proposito del Reddito di Cittadinanza e della dignità del lavoratore.

Queste le parole del sindacalista napoletano Giuseppe Alviti leader Federazione nazionale Lavoratori: “Va fatta una riflessione sul reddito di cittadinanza” dice il leader della Lega Matteo Salvini che l’altroieri in tv ha rilanciato il cliché degli stagionali che rifiutano il lavoro per oziare sul divano. E sì perché, argomenta l’ex ministro, “molti imprenditori da nord a sud lamentano il fatto che si sentono dire troppi no da coloro ai quali propongono un posto di lavoro per la stagione estiva”. Non è che esiste anche un tema di salari bassi? Macché . “Ci sono dei contratti, non ci sono gli imprenditori sfruttatori”. No, no. Sono proprio i lavoratori (specie gli stagionali) ad essere dei pelandroni. “Molto semplicemente – dice il segretario della Lega – se tu prendi 600 euro per stare a casa a guardare la televisione e ti offrono 600 euro per andare a fare il cameriere la soluzione la lascio intuire…”.

Una gaffe? Una voce dal sen fuggita? Se volessimo ridurre tutto a una questione di tifoserie diremmo che Salvini ha tutto il diritto di stare dalla parte degli imprenditori. Come del resto sarebbe anche normale per il segretario di un partito di destra. Ma non si può tacere il fatto che dalle sue parole traspare una concezione del lavoro abbastanza umiliante. Com’è possibile pensare che 600 euro (sia pure per un part time) siano uno stipendio accettabile? E poi: vogliamo davvero raccontarci la favoletta che i contratti collettivi vengono rispettati alla lettera? La mentalità del resto è molto in voga (e non da oggi): “Poco è meglio di niente”. Solo che a furia di “nobilitare” il lavoro che a sua volta nobilita l’uomo abbiamo creato generazioni di lavoratori precari e sottopagati. Senza riuscire minimamente a fermare l’inarrestabile declino del Paese”.