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Napoli – “I criminali vengono giustificati mentre mai una parola per le vittime. Per questi avvocati il problema siamo noi che chiediamo giustizia”. Così, in una nota, il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli commenta le parole pronunciate dal legale dei giovani condannati per avere il rider Gianni Lanciato che, fa sapere ancora Borrelli, dalle pagine di un quotidiano si è lamentato “dell’indignata opinione pubblica animata dalle solite anime giustizialiste”, definite, “il vero veleno di questa città”. “E questa sarebbe giustizia?”, Si chiede Borrelli, “invece di infliggere punizioni esemplari, le condanne vengono ridotte a poca roba con grande gaudio di questi avvocati che gioiscono nel non far pagare le pene ai delinquenti (che giustamente li retribuiscono lautamente) e invece le vittime vengono abbandonate a sé stesse e sbeffeggiate e addirittura l’avvocato penalista, esperto nella difesa di rapinatori, sentenzia che ‘ dopo un anno di battaglie ai tre minori è stato concesso il beneficio della messa prova'”. “L’avvocato – scrive ancora il consigliere regionale – ha combattuto un anno per non far fare il carcere a delinquenti, figli tra l’altro di delinquenti legati a un clan della camorra, mentre la città viene sommersa dal crimine e chi viene visto come nemico sono coloro che chiedono pene esemplari per i criminali. Per l’avvocato la rapina violenta come quella fatta al rider e ad altre vittime non merita il carcere. Purtroppo oramai siamo alla giustificazione della violenza e la delinquenza viene proposta come modello di vita sociale e addirittura si auspica che le carceri siano chiuse per permettere a ogni delinquente di essere libero e di essere riabilitato con pene all’acqua di rose”. “Ovviamente zero parole per le vittime e attacchi violenti alla mia persona perché chiedo giustizia per le vittime”, conclude il consigliere regionale di Europa Verde.

Onore all’avvocatura sempre a tutela dei diritti dei più deboli, ma onore anche alla magistratura libera e indipendente, che ha avuto il coraggio di accogliere una decisione nonostante l’opinione pubblica fosse totalmente contro”. Lo sottolinea, all’Ansa, l’avvocato Luca Mottola, legale dei tre minorenni coinvolti nella rapina al rider Gianni Lanciato, avvenuta la notte del 2 gennaio 2021. Il professionista è riuscito ad ottenere dalla Corte d’Appello per i minorenni il beneficio della messa alla prova per i tre ragazzi che adesso seguiranno dei percorsi di recupero per 2 anni e 6 mesi in una comunità. L’avvocato Mottola sottolinea l’importanza della rieducazione “per ragazzi così giovani che hanno sbagliato ma che possono essere avviati sulle strade della legalità” e in un post pubblicato su Fb ricorda che “…le persone che si prodigano per salvare questi ragazzini da un destino già scritto sono altre, e penso a Maddaloni e Froncillo, che se ne vanno in giro a cercare di strappare questi ragazzi alla criminalità, evidentemente loro non hanno tempo per le dirette fb perché non hanno bisogno di alcun tornaconto personale, hanno semplicemente a cuore le sorti di ragazzi nati nella parte sbagliata della città”. “Se lei mi seguisse, – scrive ancora Mottola rivolgendosi al consigliere regionale Borrelli – saprebbe che oltre un anno fa ho condannato ferocemente il gesto dei miei assistiti esprimendo massima solidarietà a Gianni Alciato, vera vittima di quella barbarie… “. Mottola, conclude il suo post evidenziando che: “… la messa alla prova l’ha concessa un Tribunale, anche loro sono conniventi?”.