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Napoli – Squadra che vince non si cambia. Ne è convinto il sindaco Luigi de Magistris, che con proprio decreto ha confermato Francesco Iacotucci nel ruolo di amministratore unico di Asìa. Incassata la rinnovata fiducia,  il manager della partecipata comunale annuncia l’«impianto di compostaggio a Ponticelli entro il 2020» ma anche «progetti per due impianti per i materiali la preselezione dei materiali secchi a San Pietro a Patierno e Scampia».

Sono dunque questi i due obiettivi che Iacotucci lancia per il suo secondo mandato. «Dopo tre anni – spiega – la conferma ha un forte valore, perché vuol dire che si è agito bene e che c’è la prospettiva di fare ancora meglio. Abbiamo affidato la gara per la progettazione definitiva per l’impianto di compostaggio che sorgerà a Ponticelli e tratterà 40.000 tonnellate di organico l’anno. Va avanti anche la parte autorizzativa e poi andremo a gara per il progetto esecutivo e la realizzazione, quindi nel 2020 vedremo fisicamente l’impianto di compostaggio della città». Ma Iacotucci è pronto ad alzare la posta in palio: «Ci servono due impianti – dice – per la preselezione della differenziata, in particolare plastica e carta su cui stiamo andando bene, già oggi Asia incassa per i cittadini 5 milioni l’anno dalla vendita dei materiali riciclati. L’impianto di compostaggio di Ponticelli ci permetterà di non inviare più l’organico a Padova, con un risparmio netto di 4 milioni di euro che verra’ subito riversati sulla Tari che pagano i cittadini».

Quanto ai dati sulla raccolta differenziata, ancora non particolarmente esaltanti, I’amministratore unico di Asìa vede comunque il bicchiere mezzo pieno: «Negli ultimi tre anni siamo arrivati al 36% di raccolta differenziata a Napoli città, partendo dal 24-25%. Ci siamo riusciti con una forte estensione del porta a porta, la differenziata in strada con i cassonetti interrati e l’aumento dei centri di raccolta. Ora dobbiamo lavorare sulla metabolizzazione definitiva della differenziata, è un processo graduale ma si iniziano a vedere sempre più pezzi della città che sono ormai abituati da farla».