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Castellammare di Stabia (Na) – “Un anno fa mi ero impegnato a portare Castellammare in un’oasi felice, un obiettivo che è stato mantenuto“. Inizia così la conferenza stampa indetta dalla dirigenza della Juve Stabia per tracciare un bilancio di fine stagione e prepararsi al futuro, dopo l’ok ricevuto per la ristrutturazione del debito societario.

Parole del presidente Andrea Langella, il quale ha poi aggiunto: “Ci sono vittorie che si conquistano in campo e vittorie che si ottengono fuori dal campo. Ci attende un futuro pieno di soddisfazioni. Questa vittoria vale uno scudetto, resterà nella storia della Juve Stabia. Siamo il fiore all’occhiello del calcio italiano, siamo un modello. Abbiamo dato dignità ai tifosi stabiesi, a chi lavora con questa società e a chi la ama. La Juve Stabia è odiata da una frangia locale, ma oggi tutto questo è finito, abbiamo la dignità di rappresentare una squadra seria. La famiglia Langella vuole rispetto, cosa che non abbiamo visto molte volte“.

Tolti i ‘sassolini’ dalle scarpe, il numero uno delle vespe volge lo sguardo al futuro: “Ci siamo impegnati con mezzi propri. Ringrazio tutti, soprattutto la curva sud che è stata impeccabile come sempre. E’ grazie a loro che abbiamo avvertito la propulsione ad andare avanti. Ringrazio Novellino e Sottili per aver raggiunto i 51 punti che valgono i play off. E’ stato fatto un lavoro egregio, adesso dobbiamo guardare al futuro con la consapevolezza della situazione attuale. Da questo momento dobbiamo essere invidiati dalle piazze, non calpestati. Spero che tutti possano rinascere dopo questa vittoria, lavorando tutti per i colori gialloblu, altrimenti non andremo da nessuna parte“.

Rotto il ghiaccio, a fargli eco ci ha pensato il fratello e socio Giuseppe Langella: “Quello che siamo riusciti a ottenere è una vittoria inaspettata e schiacciante. Questa è una vittoria che vale una Champions, perché questa realtà continuerà a fare calcio. Da ora in avanti, chiedo a tutti di stare vicino alla società per amore. Oggi ho il doppio della voglia di fare calcio, però voglio che la gente di Castellammare non abbandoni la Juve Stabia“.

La Juve Stabia deve onorare il proprio blasone centenario, una società che gode di tantissimo rispetto, da migliorare e considerare. Abbiamo ristrutturato il nostro debito, abbiamo un settore giovanile che rappresenta la punta di diamante, il 10 maggio sanciamo la nostra ripresa, la nostra ripartenza per un futuro che, nel medio-periodo, riuscirà a raggiungere i risultati che tutti auspichiamo“, è il pensiero del vice presidente Vincenzo D’Elia in merito alle prospettive del club stabiese.

La dirigenza, insomma, ha gettato le basi sulle quali erigere un futuro positivo. “Se qualcuno si aspetta che questo sia un punto di arrivo si sbaglia, questo è un punto di partenza“, sentenzia l’amministratore unico Filippo Polcino, “non ci chiedete voli pindarici, ho sentito parlare di Champions ed Europa League, noi dobbiamo costruire un piano che ci permetta di abbattere i debiti. Lavoreremo per avvicinare la Juve Stabia al territorio, varando iniziative e progetti“.

Concluso il giro di dichiarazioni dei dirigenti della Juve Stabia, la conferenza stampa è proseguita con le domande dei giornalisti presenti.

Dirigenza – “Ben venga chi vuole investire nel calcio, io rispetto sempre chi decide di mettere soldi in una società. Il nostro blasone è forte ed è giusto che coroni i suoi sogni. Il mio personale è la A, figuratevi, ma per farlo dobbiamo andare passo dopo passo, per arrivare a una solidità forte. L’ingresso di imprenditori seri potrebbe velocizzare quel sogno“.

Staff – “Già da stasera iniziamo a discutere con tre direttori sportivi, anche quattro probabilmente, per arrivare all’annuncio dell’allenatore nei prossimi giorni. Per la parte sportiva ci stiamo già muovendo, per quella burocratica ci pensa il dottor Polcino. Noi investiamo non per retrocedere, ma per andare avanti“.

Giovani – “Sono importanti perché abbiamo una progettualità. Dobbiamo puntare su leve nuove, se fossero del territorio sarebbe ancora meglio. Il nostro progetto è: più giovani, meno blasonati. Bisogna fare un progetto di giocatori che amano la maglia, che si prendano oneri e onori. Il giusto mix che rispetti una progettualità e porti la Juve Stabia ad avere un suo patrimonio“.

Novellino – “In questo momento non possiamo rispondere. Godiamoci la notizia arrivata, da questa sera faremo delle riflessioni con quello che sarà il nuovo direttore sportivo. La squadra è già pronta considerando i contratti in essere, sicuramente verrà ritoccata in tutti i reparti anche se non so in quale entità. Questo è un punto zero, si riparte con una mente un po’ più libera, cercando di fare meno errori possibili“.

Organico – “Soprattutto in trasferta è venuta a mancare la personalità della squadra. Al primo direttore sportivo chiederò calciatori che non pensano solo ai contratti, a quelli che temono che non vengano versati i contributi per la loro pensione. Cercheremo di fare una squadra di ragazzi che abbiano fame, che sudino la maglia e credano nel nostro progetto. Vogliamo una squadra da non rivoluzionare ogni anno, ma da migliorare con due, tre innesti ogni stagione”.