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Napoli – Salvini “poliziotto”, il fatto che il leader leghista continui a indossare la divisa da agente nelle sue uscite pubbliche non va giù al sindaco di Napoli. È lo stesso Luigi de Magistris a esporre il proprio pensiero nel consueto post facebook del lunedì: «Il ministro Salvini negli ultimi tempi ama indossare frequentemente felpe, giubbotti, distintivi vari della polizia di Stato. Non mi riferisco al caso in cui si fa visita a un corpo dello Stato e, nell’occasione, si indossa un cappello, una divisa, un distintivo. In tale ipotesi è anche un bel segnale, quale vicinanza istituzionale a chi si trova in prima linea: poliziotti, carabinieri, finanzieri, polizia locale, vigili del fuoco, protezione civile, medici. Nel caso di Salvini è molto diverso. Nelle occasioni più disparate il ministro dell’Interno indossa vestiario ben visibile della polizia. La polizia di Stato è un’istituzione fondamentale per la tenuta democratica in uno stato di diritto. Nel nostro Paese vi sono stati poliziotti e poliziotte vittime delle mafie, del terrorismo, della criminalità comune. Certo, come in tutte le istituzioni, anche nella polizia vi sono state deviazioni, anche molto gravi, di appartenenti al corpo, penso, per fare un solo esempio, agli inauditi fatti criminali durante il G8 di Genova nel 2001. La polizia di Stato, così come le altre forze di polizia, sono lo Stato, non appartengono ad una parte».
Il primo cittadino entra quindi nel merito della questione spiegando che, a suo dire, «è grave che un ministro, importante esponente politico, segretario di un partito, strumentalizzi, a fini di parte, forse addirittura personali, una istituzione che è garanzia per tutte e tutti. Le forze di polizia hanno un potere enorme, soprattutto di incidere sulla vita delle persone, nel bene e nel male, sulle libertà individuali e civili, quindi non deve essere consentito a nessuno di strumentalizzarle, anche solo correndo il rischio di trascinarle in una logica di appartenenza, pur nella certezza che le donne e gli uomini della polizia di Stato non si fanno certo strumentalizzare da nessuno. Ma il messaggio che passa potente nella comunicazione è inaccettabile. Non escludo che nel delirio di onnipotenza Salvini, vivendo quasi un deja vu o una dissociazione, pensi davvero di essere diventato un poliziotto, una sorta di capo politico della polizia, allora, a questo punto, potrei suggerirgli qualche pista investigativa. Mi limito a due filoni, per brevità». «Indaghi su se stesso – prosegue l’ex pm – quale segretario della Lega per trovare i circa 49 milioni che secondo la magistratura sono stati illecitamente sottratti al popolo italiano. E siccome vengono prima gli italiani magari, con quei soldi, possiamo rafforzare i mezzi in dotazione alle forze di polizia. Il secondo. Verifichi bene le persone che stanno salendo sul suo carro politico, mi riferisco alle terre che ben conosco, quelle del sud, e scoprirà fatti non certo in linea con la storia della lotta al crimine. Ma lei questo già lo sa, non credo abbia bisogno di inventarsi poliziotto. La mia opinione Ministro è che Lei, andando in giro con le giubbe della polizia, produca un danno di immagine a una istituzione che non è e non deve mai apparire di parte, che non appartiene ad una parte del governo, ne’ al governo intero, di qualunque colore politico esso sia. È un’istituzione del Paese a garanzia delle libertà di tutti coloro che si trovano in Italia. Onorevole Salvini, lei legittimamente svolge pro tempore le funzioni di Ministro dell’Interno ma ovviamente non tutti si sentono rappresentati da lei. Io, ad esempio, non mi sento garantito da lei, anzi avverto che la sua politica mette in pericolo la stessa sicurezza del nostro Paese. Il fatto che lei utilizzi, a mio parere indebitamente, nei luoghi più disparati, tra un incontro istituzionale ed una pizza, il vestiario e i segni distintivi della polizia di Stato mi preoccupa. Lei pratica un pensiero politico che considero improntato alla discriminazione razziale ed alla xenofobia, tanto per fare un esempio».
Il sindaco de Magistris si congeda quindi con una stoccata all’indirizzo dei 5 Stelle: «Nemmeno mi illudo che i suoi alleati di governo, che passeranno alla storia per averla catapultata da braccio destro di Berlusconi, a vice premier del governo del “cambiamento”, consentendole di raddoppiare i consensi e facendolo percepire come il vero dominus politico del governo – possano farla dissuadere da tali condotte. Chi lo sa se altri che hanno a cuore le istituzioni democratiche del nostro Paese non la portino a ragionare. Ministro, faccia tutta la propaganda che vuole, ma eviti di strumentalizzare le istituzioni democratiche del nostro Paese. Si occupi, piuttosto, di mettere nelle condizioni le forze di polizia di avere più risorse, più mezzi e più personale. Lei non è un poliziotto, è un ministro che, finora, ha fatto solo crescere nel nostro Paese insicurezza, rancore, razzismo, odio e violenza».