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Napoli – I Quartieri Spagnoli per me sono casa. Sant’Anna di Palazzo è casa, da dove mi hanno strappato via tantissimi anni fa, più di 15 anni”. Parte così, con uno sguardo di nostalgia forte l’intervento di Roberto Saviano, a Napoli, alla Fondazione Foqus, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, una scuola privata ma anche aperta ai bimbi della zona che vivono situazioni di marginalità sociale. Lo scrittore, che vive ‘in esilio’ e protetto dalla scorta dopo le pesanti minacce della camorra, è tornato per la prima volta nel suo quartiere per parlare a circa 220 persone del suo ultimo libro: “Solo è il coraggio!”, dedicato alla memoria di Falcone, Borsellino, dei magistrati uccisi.
Saviano ha visto velocemente i Quartieri Spagnoli in auto e dalla terrazza di Foqus, sa come sono cambiati: “I Quartieri oggi – dice – sono molto diversi da quando ero qui. Non c’erano tutti questi turisti, l’immigrazione era già arrivata ma non aveva trasformato anche l’estetica, i suoni. Oggi vedo una situazione migliore. Ma resta anche il territorio con il più alto tasso di evasione scolastica, il più alto d’Europa, con una disoccupazione cronica e una presenza criminale costante. Foqus dà un’opportunità unica perché opera come alternativa costante alla vita di chi è qui, dei bambini che sono qui. Questi sono i simboli da raccontare e più si racconta questo, più energia per trasformare la città troveremo”.

Su Manfredi stiamo a vedere. Vediamo i piani, sapendo che gli investimenti saranno contenuti, perché il sindaco non ha tutti gli strumenti necessari per affrontare l’incredibile problematica che ha una città come Napoli, ma sono curioso di vedere e mi aspetto anche una trasformazione reale”. Lo ha detto Roberto Saviano commentando i primi sette mesi del nuovo sindaco di Napoli a margine della presentazione del suo ultimo libro “Solo è il coraggio” a Napoli.
Il turismo – ha detto Saviano – rischia di essere un’unica fonte che dia una specie di riequilibrio. Alla mancanza di creazione di posti di lavoro ci si arrangia con il turismo, ma mancano delle scelte vere in grado di trasformare questo territorio in un luogo di risorse. Resto però con la fiducia che possano le cose cambiare”.

“La situazione criminale in Campania è completamente scomparsa dal dibattito, politico, giornalistico. Continua ad esistere ma non se ne parla più, basta guardare ad Acerra dove di recente due ragazzi camorristi si sono sparati e uccisi e non c’è stato nessun tipo di dibattito nazionale“, ha detto Roberto Saviano.
Saviano ha parlato della Campania anche dal punto di vista politico, pensando alle prossime elezioni amministrative del 12 giugno in alcuni comuni della provincia di Napoli: “Non c’è una nuova classe politica – spiega – perché è stato spaventosamente difficile per la nostra generazione pensare alla politica come uno spazio sano. E ce ne siamo scappati”.
Guardando Napoli anche da lontano, Saviano sottolinea che “le province continuano ad essere completamente invase, basta vedere Torre Annunziata che lo dimostra. La camorra non può essere solo delegata alla magistratura e alla repressione. Non è retorica dire che un esercito di insegnanti vale più di maxiblitz di una notte ai Quartieri, con cui pensano di aver risolto la questione camorra. Non è così, il narcotraffico continua a essere la maggiore economia di questa regione e fino a che le cose resteranno così non penso ci sia la possibilità di un cambiamento. Lo guardo qui a Foqus, sapendo che se non ci fosse stata una reazione e l’urgenza di un privato di salvare alcuni ragazzini non ci sarebbe stata possibilità di affrontare la criminalità”.