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Napoli  – La guerra dei numeri si abbatte sul trasporto pubblico napoletano. All’indomani dello sciopero generale infuria la polemica tra l’Anm e i sindacati che hanno indetto la protesta. Da un lato c’è infatti l’azienda di via Marino che parla di adesione inferiore al 30 per cento, dall’altro l’Usb che si dice certo di aver sfondato quota 60 per cento. In mezzo i cittadini di Napoli, sempre più esasperati da un servizio al collasso. 

A dare fuoco alle polveri è stata l’Anm, che ieri sera con una nota ha informato che allo sciopero di 24 ore indetto dalle sigle sindacali  Usb, Orsa, Faisa Confail, Faisa Cisal e Ugl, l’astensione dal lavoro del personale «ha avuto un’incidenza complessiva sul servizio programmato del 28%». Seconda la partecipata del Comune di Napoli in superficie «ha circolato l’80  per cento dei mezzi con un’adesione allo sciopero pari al 20,05 per cento del personale in servizio». Per la Linea 1 metropolitana si sarebbe inoltre registrata «un’adesione allo sciopero del 46% dei lavoratori con la sospensione del servizio, al di fuori delle fasce di garanzia regolarmente servite. Sospeso il servizio sui tre impianti Funicolari di Chiaia, Centrale e Montesanto con adesione del 60% del personale in servizio.

Nessuna agitazione si è registrata per ascensori cittadini in funzione per l’intera giornata così come per i parcheggi e le scale mobili intermodali del Vomero regolarmente aperte al pubblico». «L’Azienda Napoletana Mobilità – ha dichiarato  l’amministratore unico Nicola Pascale sarà impegnata già a partire dai prossimi giorni ad aprire con  le organizzazioni sindacali una nuova fase di dialogo costruttivo. Gli incontri già calendarizzati, auspichiamo consentano di superare definitivamente la stagione complicata che finora ha caratterizzato il confronto, nell’interesse della città, dei lavoratori e dell’azienda».

La replica di Usb e Orsa, che in precedenza aveva parlato di adesione all’80 per cento, non si è fatta attendere: «Ancora una volta l’Anm divulga dati falsi e fuorvianti sull’adesione dei lavoratori allo sciopero di oggi. Falso è anche il quadro dell’impatto che ne è derivato sull’offerta di servizio. I dati reali sono altri e sono lampanti perché l’adesione è stata invece massiccia sia in superficie con l’80% dei mezzi su gomma che sono rientrati nei depositi e il 60% circa in metrò e funicolari che infatti hanno chiuso per l’intera giornata. I vertici aziendali dicono di voler riaprire il dialogo con i sindacati ma se si continuerà ad agire nella mancanza assoluta di trasparenza Usb e Orsa resteranno ferme sulle barricate. Anche oggi come nel passato sono venuti a mancare i presupporti della correttezza e della lealtà dei rapporti che a nostro parere sempre devono caratterizzare il confronto tra sindacato e azienda. Quella di oggi è stata anche una risposta alla triplice sindacale che invece cede alle false promesse dell’amministrazione comunale e che dopo questo risultato dovrà fare una seria riflessione su come sta cambiando lo scenario perchè i lavoratori hanno capito da che parte stare e chi davvero fa i loro interessi», avvertono  Adolfo Vallini dell’esecutivo provinciale dell’Usb e Fabio Cuomo, vice segretario dell’Orsa Trasporto.