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Napoli – Era in atto una scissione, perché il clan Mazzarella si era frantumato a seguito degli arresti e dei pentimenti che ne avevano minato la credibilità dei capi. Per questo ci sono stati agguati e ferimenti in tutto il 2013 nella zona cosiddetta della “Case Nuove” a Napoli, nei pressi di piazza Mercato. Questo lo scenario di una indagine della polizia che ha portato all’arresto di 4 persone per associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio e tentato omicidio, reati aggravati dall’articolo 7 della legge 203/1991. Si tratta di Salvatore Maggio, Gennaro Catapano, Raffaele Micillo e Domenico Di Perna. Alla base del provvedimento ci sono intercettazioni telefoniche e dichiarazioni di pentiti hanno permesso di tracciare la storia delle fasi di violenta contrapposizione tra fazioni nel gruppo che poi ha dato vita alla nuova compagine del clan delle Case Nuove, zona popolare del quartiere Mercato. Ricostruito così il tentato omicidio di Giuseppe Persico, referente dei Mazzarella proprio nel quartiere, bersaglio di sicari il 25 giugno 2013, un agguato che voleva dare il segnale sul territorio della presenza del nuovo gruppo e provarne la potenza militare. I collaboratori di giustizia, inoltre, hanno permesso di fare luce su un altro contrasto tra clan, questa volta nel rione Traiano, zona periferica occidentale di Napoli, ovvero Davide Leone, Errico Autiero, Giuseppe Persico nel quale è maturato l’omicidio di Pasquale Grimaldi il 19 giugno 2006, ai vertici di una cosca rivale del clan Puccinelli.