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Napoli – “Abbiamo registrato un picco esponenziale di dispersione scolastica nella nostra città negli ultimi mesi e in particolare da ottobre a oggi a causa del ricorso alla Dad. Molti ragazzi, più o meno piccoli, non partecipano alla didattica a distanza e per questo c’è una responsabilità politica, istituzionale e sanitaria della Regione che non ha dato alcuna spiegazione se non il solito terrorismo sul contagio”. Lo ha affermato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a radio Crc, nel riferire di avere avuto un incontro a Roma con il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, sul tema della dispersione scolastica durante il quale le ha sottoposto un report realizzato dall’amministrazione sul tema.

”Da parte del ministro c’e’ stata molta attenzione – ha aggiunto de Magistris – ha preso l’impegno ad approfondire e noi abbiamo avanzato proposte per monitorare il fenomeno in modo ancora piu’ efficace. Con il ministro inoltre abbiamo condiviso il dato vergognoso che pone la Campania come la regione in Europa che per ultima ha aperto le scuole di ogni ordine e grado e per prima le ha richiuse. Noi abbiamo dei ragazzi che da circa un anno non sono quasi mai andati a scuola e la Regione non ha fatto nulla per monitorare e sta destinando migliaia di ragazzi ad avere un gap generazionale nei confronti di loro coetanei di altri luoghi”.

”Il provvedimento della Regione ha generato caos nel pandemonio già esistente mentre è una bella immagine, dal punto di vista democratico, quella dei ragazzi che vogliono tornare a scuola e che giustamente chiedono sicurezza”, così il primo cittadino commentando le raccomandazioni della Regione Campania, in vista del rientro in classe delle scuole superiori fissato per lunedì 1 febbraio, rivolte ai dirigenti scolastici a non superare il 50 per cento degli studenti in presenza e a evitare gli orari differenziati. Secondo de Magistris si deve uscire dal dibattito Si Dad – no Dad perche’ ‘‘in qualche modo la Dad e’ indispensabile cosi’ come e’ indispensabile che si torni a scuola”.

”Il tema vero – ha sottolineato – è in che condizioni si rientra, che cosa e’ stato fatto e ora con il rientro si potrà verificare e si potranno fare valutazioni. Tuttavia ritengo che dal punto di vista del cordone sanitario le scuole dovevano almeno con test rapidi e tamponi avere la precedenza”.